E’ tutta una questione di geni. Maledetti geni…

E’ tutta una questione di geni. Maledetti geni…

Non tutto si eredita. A cominciare dal carattere. Pertanto, può accadere che, a fronte di un padre integerrimo, il figlio, ahimè, non lo risulti altrettanto. Così è – o, almeno, così pare che sia – per Tom Hanks. ‘Ognuno ha la propria croce‘, come si usa dire; dunque, all’attore Hollywoodiano è toccato in sorte un erede piuttosto … scapestrato.

Tom Hanks con il figlio Chet e Rita Wilson

40 anni di onorata carriera e non una parola fuori posto. Niente scandali, se non il racconto, talvolta persino sorprendente, di un uomo, prima ancora che un interprete, gentile e generoso, pronto a rendersi partecipe, anche in cause che avrebbero potuto disinteressarlo. ‘A nice gay’ – per dirla in gergo – diversamente dal suo primogenito. Chester Marlon Hanks (alias Chet), è rinomato, al contrario, per la fama da ribelle e le affermazioni infelici, che non finiscono, di volta in volta, di regalargli guai. L’ultimo scivolone risale ai giorni scorsi, quando il ragazzo si è visto piovere addosso una valanga di critiche, in seguito alla realizzazione della sua nuova collezione di merchandising: White Boy Summer.

Discriminazione razziale: ecco l’accusa, piovuta addosso alla linea d’abbigliamento, che comprende felpe, magliette, pantaloncini e cappelli, tutti rigorosamente bianchi e neri. Già il nome, in effetti, lascia perplessi ma, se a questo si aggiunge il font gotico, assai simile a quello adoperato un tempo dai Nazisti, i giochi sono presto fatti.

Fortuite e sfortunate coincidenze? Mmhhh… ci sentiamo dubbiosi, giacché, visto il gran numero di collaboratori, difficile che nessuno abbia aperto bocca per manifestare il personale disagio o, quanto meno, non abbia fatto notare che si andavano a stuzzicare – in tal modo – le corde sempre tese della questione razziale, ultimamente piuttosto viva alla cronaca.

Rispetto e parità di genere non devono, tuttavia, aver troppo interessato la genia di Forrest Gump che, in barba alle critiche, ha rincarato la dose, pubblicando sul profilo Instagram un video, abbastanza eloquente: “Ho appena avuto la sensazione, amico, che questa estate sta per essere un’estate da ragazzo bianco“, e lo ribadiva, carico di sommo orgoglio.

Un qui-pro-quo? Una battuta mal riuscita? Eh, ma qui le incomprensioni si sommano, dal momento che, il 30enne, non è nuovo ad esternazioni del genere.

Quelle riguardo alla violenza domestica sono già accuse a suo carico, senza dimenticare la predilezione per alcool e droghe, che lo accompagna, fin dall’adolescenza. Un debutto, il suo, nel mondo del rap, in quel del 2011, con White and Purple.

Nel 2014, l’aitante giovanotto è stato rinchiuso in un Rehab, per dipendenza da cocaina. E se, nel 2016, per merito della fidanzata Tiffany Miles, è diventato papà della piccola Michaiah, maturità e consapevolezza non devono certo far parte del suo curriculum visto che, nel 2020, Chet è stato accusato di appropriazione culturale indebita, dopo aver preso in giro il popolo afroamericano, sul red carpet dei Golden Globe. Si era messo – nello specifico – a rispondere alle domande dei giornalisti, con un forte accento giamaicano.

Eh vabbé, Tom: “So’ragazzi!“, ci viene da consolarti così, con una pacca sulle spalle, chiedendoti di armarti di sana pazienza, che di quella ne sei ben fornito. Del resto, il tempo è un Gran Signore, passa per tutti, passerà anche per Chester e magari, alla fine, queste sue botte di testa le rimpiangeremo perfino, annoiati – chissà – da un fare azzimato, saltato fuori da non si sa dove.

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