Cosa non si farebbe … per ‘fido’
Di storie strane se ne sentono tante. Avevamo persino raccontato, ad inizio Covid, quella di un cane scappato da casa, in cerca del proprio padrone, ricoverato in ospedale.
Ecco, in quest’ultimo caso succede esattamente il contrario. Vale a dire che la ricoverata, per l’appunto, è fuggita, pigiama e braccialetto ospedaliero al polso, per tornare nel proprio appartamento, in cui, ad aspettarla, c’era il suo cane. E’ accaduto nella Capitale, appena pochi giorni fa. La donna, una sessantenne, vagava, confusa e spaventata, in zona Ponte Milvio, quando è stata notata da una pattuglia della Polizia locale, del XV gruppo Cassia. La poverina non aveva ben chiaro dove si trovasse, nel momento in cui i vigili sono riusciti ad identificarla.
Ripeteva, tuttavia – e, nel farlo, era perfettamente lucida – di voler tornare nel posto in cui abitava, per poter riabbracciare il proprio animale domestico. Non lo vedeva da giorni. Come poter sostare oltre, lontano dal suo barboncino?
Non è servito altro, per attivarsi e provvedere, assieme al Servizio Veterinario, a trovare una sistemazione per ‘Fido’. Il nostro, dal canto suo, attendeva la legittima proprietaria, mansueto e in ottime condizioni. Si è scelto, dunque, di affidarlo al Pet in Time, che se ne prenderà cura, fino alle dimissioni della donna.
Situazione simile quella, altrettanto recente, in cui la Polizia Municipale, questa volta del XIV Gruppo Monte Mario, in pieno pomeriggio, si è imbattuta in un uomo, barcollante, in stato confusionale e con una borsa in mano. L’ottantaduenne, dopo aver abbandonato l’ospedale, si dirigeva verso la personale abitazione.
Camminava sul ciglio della strada, in via Cristoforo Colombo e, quando gli agenti hanno verificato la corrispondenza con la nota di ricerca – diffusa dalla Centrale operativa – di un soggetto appena scomparso, hanno subito allertato il 118. Hanno provveduto a che stesse bene, tranquillizzandolo, in attesa dell’arrivo del personale sanitario.
Storie di comune umanità. Episodi che suscitano tenerezza ma che, nel contempo, dovrebbero indurre a riflettere. Non aggiungiamo altro che, quel su cui c’è da pensare, in cuor suo, ognuno lo sa.
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