Salviamoci la linea… con la filosofia Zen
L’aspettativa di vita? 87 anni, rispettivamente, per le donne, 80 per gli uomini. Eccola, l’istantanea della popolazione più longeva al mondo, stando, almeno, ai dati riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. I Giapponesi, insomma, non hanno rivali, dal momento che le primavere in questione sono vissute in perfetta salute. Se non altro, le prime 75.
E c’è poco da dire, un ruolo fondamentale, nelle suddette performance, le gioca l’alimentazione. La dieta Zen combina, in piccole porzioni, cibi a basso contenuto calorico – pesce e verdure, per fare un esempio – con condimenti equilibrati ed un metodo di cottura, che potremmo definire sano. Una vera e propria filosofia di vita, a ben guardare, che contempla il raggiungimento di un’armonia, fisica e mentale attraverso, anche, il cibo. Presentato sulla tavola, quest’ultimo, in modo accurato, al fine di appagare occhio e palato.
“Una dieta ipocalorica, priva di zuccheri, formaggi, fritti, dolci e che privilegia alimenti di origine vegetale. Circa l’80% della dieta Zen è composta da verdure ed erbe aromatiche fresche, di stagione e possibilmente biologiche, soia e konjac, una radice utilizzata soprattutto per la pasta shirataki, priva di glutine e con pochissime calorie. Pesce, crostacei, pollo, riso e alghe coprono il restante 20%. Per condire viene usato olio di sesamo o di colza. Dolci e dessert sono consumati eccezionalmente. Oltre all’acqua, consumata in grandi quantità, i Giapponesi, durante i pasti, bevono tè o sobacha, un infuso di grano saraceno tostato, ricco di antiossidanti e dalle proprietà drenanti, dimagranti e detossinanti”.
Un regime alimentare, che si accompagna ad una serie di regole – i medesimi principi che sintetizzano l’ Hara Hachi Bun – precise e inderogabili. Limitare, cioè, il numero di calorie ingerite; mangiare fino a quando si è sazi all’80%; masticare lentamente, in piccole porzioni e nell’ambito di un’atmosfera tranquilla; comporre il piatto, con tutto ciò che si desidera consumare durante il pasto.
Uno stile di cucina, tutto sommato semplice. Caratteristica, che le permette di rivelarsi particolarmente duttile. E anche il modo in cui avviene la produzione è importante. Si punta su alimenti freschi e di stagione, da servire in piccole ciotole e nel rispetto di un certo rigore estetico. Secondo la Kaiseki, la cucina Giapponese gourmet, l’armonia deve essere rispettata anche nell’impiattamento. Nessun elemento deve prevaricare l’altro.
“Il Wok è lo strumento ideale per cucinare le verdure ‘al salto‘, tecnica che le rende croccanti e gustose, senza l’aggiunta di grassi. Anche la carne e il pesce, cucinati in questo tegame per pochi minuti, mantengono morbidezza a sapidità“. Più spesso, gli ingredienti vengono tagliati in piccoli pezzi, marinati con aceto di riso, sake e salsa di soia e consumati crudi.
E, in effetti, i capisaldi stessi del pensare Zen, ossia meditare, pensare… possono venire applicati ai vari aspetti della vita quotidiana. Vivere in tal maniera, vuol dire circondarsi di abitudini e stimoli, utili per allontanare tensioni dalla vita di tutti i giorni e raggiungere un benessere totale.
Ecco, allora, che una regolare attività fisica, almeno 30 minuti al giorno, va a compensare il livello di stress e la tentazione – eventuale – di consolarsi con spuntini che vadano a mitigare orari interminabili e competitività estrema. “Che siano arti marziali, yoga, una gita in bicicletta o una semplice passeggiata all’aria aperta, l’importante è trovare il tempo per rigenerarsi. Ritrovare l’armonia mentale e uno spirito Zen“.
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