Neo-Cov: potrebbe succedere anche questo…

Neo-Cov: potrebbe succedere anche questo…

Il nome, di per sé, la dice lunga e non promette nulla di buono. NeoCov: così lo hanno voluto definire gli scienziati. Dunque, mentre il mondo tutto è alla ricerca di una soluzione per la variante Omicron del Covid-19, arrivano le segnalazioni su un altro virus, potenzialmente pericoloso.

Si diffonde – dicono – soltanto tra gli animali, ma tiene comunque alta l’attenzione di scienziati e Oms. Il ceppo, difatti, è collegato alla sindrome respiratoria Mers-Cov, che in Medioriente continua a provocare un decesso, ogni tre persone.

Certo, ci viene assicurato che, per il momento, c’è poco da preoccuparsi, giacché non stiamo parlando di una novità nel panorama Mondiale. Scoperto in Sudafrica nel 2011, il morbo è in buona parte simile a quanto già conosciamo. Oltretutto, rintracciato nella popolazione dei pipistrelli della specie Neoromicia Capensis, si diffonde soltanto tra gli animali.

LE INCOGNITE VERE E PRESUPPOSTE

La rappresaglia potrebbe nascere, invece, su un’altra base e cioè sul fatto che se, per l’85% stiamo parlando di un genoma similare a quello già sperimentato, resta un 15% – sostanziale – a fare la differenza. L’incognita risiede, in sintesi, “nella componente della proteina Spike, chiamata dominio di legame del recettore, che aggancia il virus alla cellula ospite“.

In laboratorio, il problema si è posto a causa di una specifica mutazione (T510F) provocata artificialmente da alcuni ricercatori cinesi sulla proteina Spike, che consente al virus in questione di infettare, in maniera efficiente, anche le cellule umane. Ciò che desta ansia è la risposta degli anticorpi, che non forniscono le soluzioni desiderate. Come anticipato, la mutazione non è mai stata rilevata in nessuno tra i campioni ottenuti naturalmente, ma l’ipotetico salto di specie desta comunque agitazione.

E’ vero, ci muoviamo nel campo delle ipotesi, ma sarebbe dura, adesso, dopo esserci fatti trovare impreparati nella pandemia Mondiale, trascurare o non valutare secondo un’adeguata interpretazione ogni nuova scoperta si presenti ai nostri occhi.

IL PROCESSO DI ZOONOSI

La zoonosi, ossia il processo tramite il quale le malattie vengono trasmesse dagli animali all’essere umano, possono rappresentare un rischio più serio, “soprattutto per persone con sistema immunitario compromesso o che si trovino in particolari condizioni, come ad esempio la gravidanza“. Le stesse malattie, poi, possono essere terreno di incontro tra le pratiche cliniche degli esseri umani e quelle veterinarie, che si occupano della salute degli animali. “Un corretto trattamento, sia preventivo che di una eventuale epidemia, risulta solo dalla collaborazione e coordinamento di due figure professionali, il medico e il veterinario“.

L’Oms, pertanto, tramite comunicato ufficiale, ha chiesto che vengano condotti nuovi studi, per capire se il NeoCov rappresenti davvero una concreta minaccia per l’uomo, anche alla luce delle ultimissime mutazioni di una proteina, la Spike che, come abbiamo potuto verificare sulla nostra pelle, è in continua evoluzione. E’ insidiosa e pericolosa, data la sua versatilità e perciò difficile da controllare e a gestire.

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