In fatto di vino… cinque indizi fanno una prova

In fatto di vino… cinque indizi fanno una prova

Oste, il vino è buono? ‘E certo che sì’, ci assicurerà, ma sarà proprio vero? Riconoscere la qualità di un prodotto, se ne siamo cultori, probabilmente non è complicato ma, laddove dell’argomento possiamo considerarci ancora neofiti, allora, forse, c’è bisogno di un supporto, per non incorrere in spiacevoli ‘fregature’. Dunque, almeno quando si tratta del ‘buon bere’, impariamo a riconoscere i segnali, o meglio gli indizi, o forse dovremmo chiamarli sintomi, che ci attestano la validità di quel che sorseggiamo. E, se la bottiglia non è buona, il contenuto al suo interno non andrebbe bevuto, né utilizzato per altre preparazioni culinarie.

  • Quando si stappa il vino e lo si annusa per la prima volta può capitare di percepire… odore di polvere. Influenza, spesso, di ambienti umidi, come la cantina. L’effetto è dovuto ad un fungo, chiamato TCA (tricloroanisolo), che tende ad infettare il sughero del tappo.
    Qualora capitasse, senza pensarci due volte, non rimane che buttare tutto. Rischierebbe, difatti, di compromettere il gusto delle preparazioni a cui venga allegato.
  • Un vino in buona forma dev’essere luminoso e con un corpo pulito. Se avete aperto un bianco, dai toni visibilmente giallo/arancio, oppure un rosso che si presenta opaco o marrone, allora meglio cambiare bottiglia. Naturalmente, esistono valide alternative, ovvero bevande che, in virtù di lavorazioni particolari, possono presentare texture o colori originali. In questo caso, non si ha a che fare con anomalie.
  • Qualora il vino odorasse di cavolfiore, vale la pena concedergli una seconda possibilità ed assaggiarlo, prima di scartarlo. La causa dell’inconveniente va ricercato nei raggi UV che provocano il fenomeno, conosciuto come ‘sapore leggero’.
  • Per valutare il valore di un vino è fondamentale sapere che, a meno che non sia invecchiato di 20 anni o più, una bottiglia a spalla media (altezza del livello del vino vicino all’inizio della curva della bottiglia, circa 5 cm sotto al tappo) potrebbe tradire qualche problema, per l’appunto, nella chiusura, causa di ossidazione e perdita di freschezza.
  • Se, nell’aprire una bottiglia, si nota un tappo danneggiato, molto secco e screpolato o anche trasudante allora è assai probabile che il vino sia stato mal conservato. Dubbio, che diviene certezza nel momento dell’apertura. Se il tappo si sbriciola quando lo si fora con il cavatappi, l’indizio si fa prova.

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