Numida meleagris: che quasi quasi.. potremmo scambiarla per un Pavone

Numida meleagris: che quasi quasi.. potremmo scambiarla per un Pavone

Numida meleagris anche se, più spesso, la si conosce come Faraona mitrata. L’uccello, della famiglia dei Numididi, è diffuso allo stato selvatico, soprattutto nell’Africa settentrionale. Rappresenta l’unica specie del genere Numida e, data la prelibatezza delle carni, è stato importato in Europa, Medio Oriente e nelle Americhe, dove è stato introdotto, sia come animale da allevamento, sia, in misura minore, come selvaggina.

In cucina, la tradizione ce la tramanda, cotta al forno con le patate e insaporita con spezie e aromi, quali alloro, salvia, aglio, scalogno, menta, pepe, coriandolo o altri miscugli, comprendenti ginepro, timo e rosmarino. Oppure, abbinata ad aromi esotici, come curry, zenzero e pimento.

In Toscana, la consuetudine la vuole preparata in casseruola, con conserva di pomodoro e olive nere. In alternativa, al forno, con aggiunta di finocchio selvatico, nepetella e un pizzico di rosmarino selvatico.

Del resto, si tratta di un tipo di prodotto versatile. Si sposa bene con le lunghe cotture e può essere preparata intera, in umido e/o ripiena, ma si adatta anche a ricette veloci, adoperandone una sola sezione come, ad esempio, il petto. Cotta e poi sfaldata, inoltre, può trasformarsi nell’elemento risolutivo per prelibati ragù bianchi o insalatine gourmet.

Che sia al forno o in padella, l’importante, quando la si cucina, è assicurarsi che sia cotta a sufficienza. Questo perché rientra tra le carni bianche.

Rispetto al pollo o al tacchino, tuttavia, si distingue per la tonalità, decisamente più scura. La texture è consistente, il sapore, piuttosto intenso e, giacché pregiata, in molti l’hanno selezionata tra le pietanze tipiche delle festività.

Dal punto di vista dei valori nutrizionali, la Faraona è magra e ricca di proteine, ingrediente impareggiabile per una dieta equilibrata, che fornisca gusto, senza appesantire.

FARAONA ALLA CRETA

La preparazione è assai antica, tanto che pare risalga ai tempi dei Longobardi. La ricetta prevede che l’animale venga avvolto nell’argilla, intero e con le penne, e cucinato in forno. Una volta cotta la creta, la si spacca, per godere appieno del gusto e dei profumi emanati dalla carne in questione…

INGREDIENTI (per 6 persone):

  • 1 Faraona intera
  • asparagi 1 Kg
  • 1 carota
  • pane grattugiato 50 gr
  • brodo di carne
  • carne di vitello tritata 100 gr
  • carne di pollo tritata 100 gr
  • pasta fresca di salame 100 gr
  • formaggio Grana Padano grattugiato
  • lardo salato
  • 1 uovo
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
  • rosmarino
  • salvia
  • creta da cucina
  • spago da cucina

PREPARAZIONE:

Pulite bene la Faraona, disossatela. Poi, apritela a libro. A questo punto, pulite e lessate 500 gr di asparagi in acqua salata e frullateli, appena cotti.

Gli asparagi crudi rimanenti, tagliateli a pezzetti con le carote e fateli rosolare in una padella, con poco olio. Uniteli, quindi, al pane grattugiato bagnato con il brodo, la carne tritata di vitello, il pollo, la pasta di salame, gli asparagi frullati, il formaggio grattugiato, l’uovo e insaporite il tutto con sale e pepe.

Mettete il ripieno ottenuto, formando una specie di tronchetto, sulla Faraona, aperta a libro. Sigillatene poi i lati e legate, con lo spago da cucina.

Cospargetela con il sale, il pepe, qualche rametto di rosmarino e qualche foglia di salvia. Avvolgetela, quindi, nel lardo salato tagliato sottile e inserite il tutto nella carta oleata.

Preparate un fondo di creta morbida, sul quale adagiare la Faraona, badando che sia ben avvolta. Chiudete accuratamente e cuocete in forno, per un’ora.

A cottura terminata, togliete dal forno, rompete l’involucro, togliete la carta, tagliate la carne e servitela, con un contorno di verdure di stagione.

DA ABBINARE CON…

Un Pinot Nero, ancora, Champagne o Franciacorta, se preferite lo spumante. Se desiderate, invece, un cocktail, l’Old Fashioned è perfetto.

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