All’isola d’Elba il messaggio d’amore è Total Green

All’isola d’Elba il messaggio d’amore è Total Green

La location è quella – d’eccezione – della miniera del Vallone di Capoliveri è ed proprio in questa sede che, presso l’isola d’Elba, si è operato quello che potremmo definire il primo passo verso la rivoluzione.

L’intenzione? Matrimonio, che non sta a significare solo promessa d’eterno sentimento ma ma, anche, impegno green.  

Un 8 luglio diverso, nello specifico, in cui sposarsi è equivalso al 100% di sostenibilità, merito di due giovani cittadini svizzeri, innamorati dell’atollo e abituali visitatori. 

Dunque la cerimonia, per loro volontà, ha saputo valorizzare il territorio, da un punto di vista ecologico, economico e sociale. Del resto, la wedding planner ha pensato a tutto. Per ottenere la certificazione con AUDIT in Italy sono stati selezionati i migliori fornitori locali. “E’ iniziata anche la procedura per la certificazione del matrimonio sostenibile, disciplinato dalla norma nazionale sul servizio di qualità, per l’organizzazione di matrimoni. Il prossimo obiettivo è quello della certificazione del matrimonio a impatto zero, che tiene conto anche della CO2 emessa per l’organizzazione dell’evento. Gli sposi – in sostanza – potranno fare un bilanciamento delle emissioni prodotte, dando, in cambio, un contributo per la realizzazione di opere ambientali, sul territorio“.

TANTI PARTICOLARI… UN UNICO OBIETTIVO

Detto fatto, vediamo come, volendo, ci si può muovere…

  • Partiamo dall’anello, impreziosito dalla Pirite, pietra elbana per antonomasia, primo passo verso una dimensione, in cui protagonista è il cuore. Ecco, allora, che la Miniera assume i tratti di meta pressoché obbligatoria, per celebrare il Sì. Qui, Etruschi e Romani ricavavano l’Ematite, la Limonite e – appunto – la Pirite. Un luogo, ricco di storia e fascino, circondato dalla macchia e carico delle venature azzurre e verdi, sinonimo di litorali selvaggi.
  • Al di là dei panorami, incontaminati, lo spettacolo prosegue presso la sala del Museo della Vecchia Officina e dei cantieri della Miniera del Vallone. Nel palazzo, selezionato per il rinfresco, l’allestimento floreale è a tema. Si va dalle piante autoctone al mirto in fiore. E, poi – inevitabile – l’attenzione per la mise en place, rigorosamente placeplastic free, accento di partecipazione al progetto generale, che fa da tappeto all’intera giornata.
  • In quanto al menù, come non concepirlo a Km 0, a base di ricette e prodotti tipici? Un vero e proprio percorso sensoriale, in cui la fanno da padroni sburrita di baccalà, stoccafisso in umido con patate; panzanella, con i profumi dell’orto e, immancabili, i vini di produzione locale. Per non parlare dei dolci: la pralina delle miniere, dal cuore di pan ficato; il pane del minatore e la pralina del relitto, con cioccolato e acqua di mare rappresentano solo tre, fra le prelibatezze che fanno parte del reparto golosità. 
  • Accennavamo alla carta dei vini… Ebbene, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tra i bianchi, tutti classificati DOC, spicca il Bianco, perfetto con il pesce; l’Ansonica secco, che sposa benissimo crostacei e dolci; il Moscato, probabilmente il più diffuso nel territorio, da provare dopo cena, affiancato al dessert. Tra i rossi, atti ad esaltare il gusto delle carni, c’è il Rosso Riserva DOC, eccellente con la selvaggina; il Rosso DOC, ideale con primi, carne alla brace, ma anche zuppe di pesce; il Rosato DOC, delicato, ottimo con gli antipasti di mare o le verdure. Re indiscusso rimane, tuttavia, l’Aleatico Passito DOCG, da provare con la schiaccia briaca (dolce tipico elbano, realizzato con uvetta e pinoli), superbo con il cioccolato. 
  • Da non perdere, per quel che riguarda i cocktail, le proposte a base di Helba gin, arricchito delle essenze (ginepro, mirto, nepitella, finocchietto selvatico…) che caratterizzano il posto. Lo spritz elbano o, ancora, sugli stessi presupposti, l’Helbaislandice
  • Organizzare il transfer degli ospiti in bus, fino al sito predisposto per la Celebrazione farà parte del tutto. Un unico mezzo di trasposto, per gli invitati, tale da contribuire, a sua volta, a alla riduzione di emissioni di CO2, nel rispetto di un format, totalmente ‘verde’. 

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