Non limitatevi a chiamarla zuppa. Questa è una Sburrita

Non limitatevi a chiamarla zuppa. Questa è una Sburrita

Certi piatti hanno la dote, più di altri, di saper raccontare dei luoghi, dai quali provengono. Racchiudono, in sé, un mix di tradizioni, usanze, sapori, che non possono essere spiegati, giacché solo l’assaggio si traduce in elemento chiaritore. L’Eureka a cui fare appello, per capire, comprendere, attraverso una determinata pietanza, tutto quel che vi si cela dietro… e dentro.

Tale è la Sburrita – o sburita, se preferite – emblema riese di una preparazione che, se eseguita a dovere, si traduce, al palato, in un tripudio di gusto. Per tale – specifichiamolo – si intende una zuppa di pesce, aromatizzata con erbe o verdure.

Nota, anche, con il nome di Buridda, in Liguria e in Sardegna, in Provenza la conoscono come Bouridde. Insomma, una ricetta a tutto tondo, reinterpretata secondo i dettami del posto e – va da sé – la scelta alimentare a disposizione. C’è chi, per prepararla, impiega seppie o polpetti di bianco, con l’aggiunta di piselli o carciofi; chi, invece, adopera naselli, aguglie o code di rospo.

In ogni caso, andrà accompagnata con crostoni di pane tostato e, eventualmente, agliato. La versione in questione è la più conosciuta all’Elba e non solo. Prevede, come protagonista, il baccalà, parte delle pietanze, che i minatori portavano sul luogo di lavoro per la pausa pranzo e che riscaldavano su un fornello, messo a disposizione dall’amministrazione delle miniere o, in alternativa, tra due sassi, dove veniva allestito un piccolo focolare.

SBURRITA

Ingredienti:

  • kg 1 di baccalà bagnato
  • 2 litri di acqua fredda
  • 6 spicchi d’aglio
  • peperoncino
  • qualche rametto di nepitella
  • olio d’oliva
  • poco sale
  • dodici fette di pane tostato

Preparazione:

In un tegame, ricolmo per metà di acqua fredda, inserite gli spicchi di aglio, schiacciati; una manciata abbondante di nepitella e il peperoncino. Fate bollire il contenuto, aggiungendo anche un bicchiere d’olio, per circa 45 minuti.

A seguire, introducete il baccalà, che avrete precedentemente messo in ammollo e dissalato. Poi, sfilettato e tagliato a tocchetti regolari.

Attendete altri 30 minuti, a fuoco assai lento, aggiustando di sale, verso la fine, qualora sia necessario.

Disponete – quindi – il pane, abbrustolito e profumato di aglio, in una pirofila, in porcellana o in terracotta (per meglio mantenere la temperatura). Adagiatevi sopra il baccalà, avendo cura di bagnare con il brodo di cottura. Servite, con un filo di olio, ben caldo.

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