Non è tutto oro quel che… McDonald’s

Non è tutto oro quel che… McDonald’s

Sesso, droga e… finti cheeseburger. C’è, forse, chi ha già sentito parlare dello stile di vita, alienante, di chi presta servizio presso grandi catene di fast food. Da da McDonald’s a Burger King le voci corrono. Tutte simili; tutte ugualmente sinistre.

Così, emerge in una carrellata di episodi, veri o presunti che, sui Social, indossano una forma anonima. Whisper, li chiamano. A pubblicarli, dipendenti, provenienti da tutte le parti del mondo.

Ebbene, il Daily Mail li ha voluti riunire, rendendoli virali, vista l’aberrazione di cui sono infarciti.

Un impiegato, dall’Arizona, rivela di essere l’unico, sul posto di lavoro, a non farsi di coca, manager inclusi. C’è chi, dalla località di Fort Wayne, nell’Indiana, sostiene che il formaggio, così come la carne, siano artefatti. “Non abbiamo un vero formaggio – scrive – e tu pensi anche che la carne lo sia?”. Non manca neppure il Robin Hood di Burger King, un dipendente americano che – a sua detta – ogni giorno ruba fino a trentacinque burger, per poi distribuirli agli homeless.

Un impiegato di McDonald’sLos Angeles le supera tutte, o quasi. Rivela di aver trovato due manager del fastfood fare sesso, utilizzando il pane. “Non mangerò più lì dentro“, ha commentato. Di fatto, verità o leggenda che possa rappresentare, da ogni informazione o presunta notizia, si può trarre insegnamento.

Un lavoratore di Okemos, nel Michigan, ha confessato di riempire le bevande al 90% di ghiaccio, a tutti i clienti che si rivolgono in modo scortese. Un altro, dal Montana, è solito segnarsi il nome di ogni bella ragazza che paga con la carta di credito, per poi cercarla su Facebook. E aggiunge, pure: “Nessuna remora“.

Chi detesta preparare frappè al latte, li carica – per dispetto – di sciroppo, in modo da far passare la voglia di ordinarli. C’è chi, invece, nei frappè, preferisce sputarci; chi inserisce una porzione extra di cipolla nelle confezioni; chi, ancora, non lava le mani, prima di preparare il pollo.

Insomma, una lista infinita, in cui rientrano, non ultimi, perfino i tacos. Una dipendente di Taco Bell, a Winter ParkFlorida, ha reso noto che, nel momento in cui ha a che fare con un acquirente avvenente, ha preso ad usare un messaggio in codice, urlando alla cucina: “Altra salsa piccante, per favore“, in modo tale che le colleghe possano affacciarsi, per dare – anche – loro un’occhiata…

In maniera efficacemente metaforica, largo al concetto di ottimizzazione.

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