Matrimoni… eco friendly

Matrimoni… eco friendly

Green. Che bella parola e come suona bene! E, poi, va così di moda… tanto che, da alcuni anni a questa parte, si sta facendo strada un contingente sempre più folto di coppie che, a prescindere da budget a disposizione, sceglie – consapevolmente – una cerimonia, all’insegna dell’eco-sostenibilità.

Si va dalla prima tappa – l’anello di fidanzamento – fino alla Luna di miele, a dispetto, pure, delle eventuali lamentele dei parenti più tradizionalisti. A tal proposito, gli esperti di etiquette suggeriscono di chiarire il ragionamento dietro le decisioni assunte, spiegando – tanto per dire – perché il cucchiaio del buffet sia compostabile o perché ci siano asciugamani di stoffa nei bagni, al posto di quelli di carta e così via. Tutto, purché si agisca, nel rispetto dell’ambiente.

DAL PRIMO CASO…

Tant’è e giusto per citare un esempio, secondo un sondaggio effettuato da Sky Ocean Rescue, un matrimonio medio, nel Regno Unito, arriverebbe ad accumulare 18 kg di rifiuti di plastica, tra stoviglie usa e getta, addobbi, tovaglie e imballaggi, senza considerare le emissioni di carbonio, necessarie per la preparazione del menù o quelle prodotte dagli stessi ospiti, che guidano o volano verso la destinazione del matrimonio.

Quello che potremmo definire come il primo matrimonio, dall’ alto profilo, di questa nuova era risale, dunque, al 2007, riportato – fin nei dettagli – dal New York Times. Riguardava, allora, l’unione tra la deputata Gabrielle Giffords – rappresentante democratica dell’Arizona – e il comandante Mark E. Kelly, astronauta della NASA e pilota della Marina militare. La sposa, si leggeva tra le righe, indossava “un Vera Wong riciclato“. Si insisteva, inoltre, sull’idea che, per i festeggiamenti, tenuti presso una fattoria di prodotti biologici, “tutto ciò che non era biodegradabile, doveva essere riutilizzabile“.

…AI GIORNI NOSTRI

Un episodio singolo, allora; un vero e proprio trend, oggi, cresciuto esponenzialmente, tanto che i dati, forniti da Pinterest, attestano come triplicate le ricerche, riguardo ai matrimoni frugali; raddoppiate, quelle relative al riutilizzo dell’abito nuziale.

Così, lo accennavamo, si parte dagli anelli, magari vintage, antichi, cimeli di famiglia o acquistati presso un commerciante, in grado di garantirne la provenienza, socialmente responsabile.

Idem dicasi, per le location. Se belle, già di per sé, non abbisognano di eccessive decorazioni che, in ogni caso, possono essere biodegradabili, o di seconda mano. Le composizioni floreali, a loro volta, possono scegliersi secche, in seta, a noleggio, o sostituite con piante in vaso che durano, qualora si sia forniti di pollice verde, tecnicamente… per sempre.

Fiori recisi e cibo avanzato possono, poi, essere donati a chi ne ha bisogno. Allo stesso modo, il caffè servito può essere equo solidale; la musica, elusivamente acustica, per ridurre l’elettricità; il segnaposto può sostituire da bomboniera… i più coscienziosi sono, pure, nella facoltà di calcolare i chilometri percorsi dagli ospiti, per compensare le emissioni di anidride carbonica.

Spesso, del resto, più che allontanarsi dalla tradizione, occorre e basta… cambiare approccio.

Anche per quel che riguarda la lista di nozze, al posto delle cornici d’argento o di una air fryer, meglio puntare su stoviglie in bambù; mobili da giardino in plastica riciclata o, magari, la compostiera rotante, tutti prodotti per la casa, dal costo un po’ più elevato – questo va detto – ma dalla garanzia eco-friendly.

CONSIDERAZIONI

Probabilmente, stando al messaggio dei più oltranzisti, le nozze più efficaci sono quelle non celebrate, una firma in Comune e via. C’è, tuttavia, da considerare la grande quantità di Aziende e l’indotto, coinvolti nel mercato in questione. Buono è che, a tal proposito, le principali Organizzazioni di settore stanno offrendo il personale supporto, intuendo come le celebrazioni possano trasformarsi in una irripetibile occasione, per diffondere la filosofia del riguardo per l’ambiente. Anche nell’industria – multimilionaria – dei matrimoni non è, d’altronde, una chimera prendere a spingersi verso pratiche, attente al cambiamento climatico e ai suoi possibili – e non più arginabili, oramai – effetti.

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