Chissà se il Paradiso si trova in Bahrain…

Chissà se il Paradiso si trova in Bahrain…

Il giardino dell’Eden esiste e si trova in Bahrain, arcipelago composto da 33 isole, che si specchiano sul Golfo d’Arabia.

TRA MODERNITA’…

Posto, quest’ultimo, dalla storia millenaria, coacervo di siti archeologici, configurato da paesaggi capaci, per la bellezza, di toccare le corde più intime del cuore. Rotta commerciale d’eccellenza tra Mesopotamia ed India, il Paese, che conta su una posizione di estremo privilegio dal punto di vista petrolifero, ospita pure, da qualche tempo, la Formula 1. E’ qui, infatti, che si disputa il Gran Premio rendendosi, dunque, sede protagonista di eventi di ogni genere. Dalla scena artistica alla ristorazione, convergono – difatti – in molti, desiderosi di trovare, evidentemente, il proprio Paradiso.

E tale è, ad esempio, la capitale Manama, moderna ma con un cuore che affonda direttamente nella tradizione. Certo, il fascino del souk non è, forse, paragonabile a quello di Marocco, Egitto, Tunisia, ma il suo dedalo labirintico di viuzze lo rende pur sempre affascinante.

La Moschea Al Fatesh, struttura imponente, che sfoggia una maestosa cupola in fibre di vetro e 2 minareti interni, va visitata, assolutamente. Costituisce, del resto, il luogo di culto più rappresentativo, da queste parti. Tra le più estese al mondo è d’altronde, in grado di contenere fino a 7000 persone.

…E ANTICHI RISVOLTI

Storia e tradizioni locali si fondono e si evidenziano, invece, presso il Museo Nazionale. Fulcro, quest’ultimo, di una cultura senza tempo. A pochi minuti di auto dal centro c’è, poi, Qal’at al-Baharain, conosciuta anche come la Fortezza. Eretta nel XVI sec. dai Portoghesi, si tratta di uno tra i distretti geologici più rinomati del Golfo, annoverata tra i patrimoni Mondiali dell’Unesco.

Per quel che riguarda l’area settentrionale, è ricca, questa, di antichi reperti, risalenti a 4.500 anni or sono. Non solo, a sua volta, la Necropoli villaggio di A’ali è composta da circa 170.000 tombe, testimonianza della misteriosa civiltà Dilmun. Ancora, presso la Royal Camel Farm vengono allevati i cammelli della famiglia Reale; mentre sull’Isola di Muharraq in primo piano è la produzione delle perle, preziose e di ottima qualità. E, se Riffa è in bilico tra storia e futuro, le isole artificiali di Amwaj sono, invece, rinomate per le spiagge, i grandi edifici e i sontuosi hotel.

Chi nutre un debole per l’artigianato, non può soprassedere da buttare un occhio al villaggio di Al Jasra, nella costa occidentale del Paese e perdersi fra tessuti, ceramiche e oggettistica tipica. Tuttavia, la vera attrazione rimane l’ex residenza estiva dello sceicco Salman bin Hamad Al Khalifa.

UNA LEGGENDA SECOLARE

Ma il Piccolo regno dei due mari – così come viene anche chiamato – è la meta ideale, pure, per le famiglie, occasione per rilassarsi, in mezzo alla natura. 

Ciò premesso – e non è poco – si identifica la regione di Eden – proprio quella citata nella Genesi – con il paese di Dilmun – almeno stando ai Sumeri – in prossimità, ovviamente, delle acque sorgive. Una terra antichissima che, in tutto, collima con quanto descritto nelle Sacre Scritture. Non solo. E’ nel deserto del Bahrain che sorge quello che, in parecchi, identificano come il famoso Albero della Vita (Shajarat-al-Hayat)

Secondo le credenze popolari, la pianta sarebbe stata posta qui nel lontano 1583, con l’intento di indicare il luogo in cui, in origine, sorgeva il Paradiso Terrestre.

Spiegazione esotica, questa, atta, pure, a motivare la longevità – oltre 400 anni – dell’esemplare di Prosopis cineraria dovuta, assai più banalmente, alla posizione del terreno, solo 10 metri sopra il livello del mare. L’aria umida e i diversi laghetti tutt’intorno farebbero, poi, il resto.

LEGGI ANCHE: Colombe D’Or: tana di artisti, bacino di cultura 

LEGGI ANCHE: Mete insolite per personalità eclettiche