Villaggi diffusi: lontani dal caos, ad un passo dalla semplicità

Villaggi diffusi: lontani dal caos, ad un passo dalla semplicità

Un modello Made in Italy di accoglienza turistica, quello che stiamo per presentarvi, che si basa su un sistema, orizzontale e sostenibile, di antiche case o edifici, già esistenti e completamente recuperati, situati nel cuore dei borghi più belli d’Italia.

Un modo, altrimenti conosciuto come Villaggio diffuso che, sempre più, sta prendendo piede, in termini di soluzione turistica. Sviluppato già a partire dagli anni ’90, nasce dalla necessità di promuovere le antiche città rurali del Belpaese, veri gioielli, il più delle volte dimenticati e in stato di abbandono, per via dei flussi migratori verso i centri maggiori.

Summa, questi, di arte, cultura, storia e tradizione. Convenienti, pure, nel rapporto qualità/prezzo e ricchi di servizi, rappresentano, da qualche tempo, l’alternativa più logica e conveniente ai costosi Hotel, che non tutti si possono permettere.

Dunque, tratto essenziale è, per cominciare, l’assenza di impatto ambientale, vale a dire che non c’è aggiunta di strutture ospitanti, bensì si punta alla riqualifica delle pre-esistenti, situate proprio là dove siamo diretti.

E, come accennavamo, ci si trova di tutto: dall’accoglienza alla ristorazione, al vivere a contatto con i residenti del luogo, sperimentando, per conseguenza, un’esperienza diversa.

Alla selezione, si propongono tre diverse scelte:

– Paese Albergo
Residence Diffuso
– Albergo Diffuso di campagna

Tra gli esempi più riusciti, l’esperienza offerta da ‘Al Vecchio Convento‘. Il palazzo ottocentesco, trasformato in albergo-ristorante diffuso, mette a disposizione di propri clienti, difatti, un clima casereccio e accogliente.

Vitto e alloggio a parte, sono compresi, tra l’altro, corsi di cucina, di lingua italiana ed una serie di tour, per visitare i punti caratteristici dell’area in questione.

Sextantio

Ben riuscito, anche il ‘Sextantio‘, albergo diffuso, inserito nel comune di Santo Stefano di Sessanio, in provincia dell’Aquila. Si tratta, nello specifico, di una casa, riqualificata e trasformata in albergo, le cui stanze in pietra, arredate con l’essenziale ma confortevoli, ricordano gli alloggi del periodo ottocentesco.

Altra meta dalle enormi potenzialità è Nemi. La piccola realtà in provincia di Roma, ha come punto nevralgico la locanda ‘Lo Specchio di Diana‘. Trattasi, anche in questa occasione, di appartamenti congiunti, situati lungo i vicoli delle strade storiche. Del resto, le attrazioni, qui, si rincorrono. Si va dal lago, sito ideale per una passeggiata rigenerante alla gastronomia. Le fragole di Nemi, per dirne una, sono famose in tutta l’area dei Castelli.

Situato tra le coste settentrionali del lago di Bracciano e le pendici del Monte di Rocca romana, c’è, poi, Trevignano Romano. La zona rurale, impreziosita dal verde circostante e da un’architettura di rilievo, rappresenta la destinazione ideale per rilassarsi, dimentichi dello stress. L’albergo ‘Borgo Vistalago‘, una volta arrivati, si caratterizza per le numerose opportunità: escursioni, windsurf ed immersioni.

Più a sud, Pietrapertosa, insieme ad altri territori limitrofi, forma il Parco delle Dolomiti Lucane e si distingue, non di meno, per i siti religiosi e il Castello normanno-svevo, tutte bellezze che vale la pena approfondire. L’hotel ‘Le Costellazioni‘, ricavato da una casa su più piani, conserva ancora i dettagli originali. Lo stile è rustico, l’ideale per un’accoglienza informale.

Scicli Albergo Diffuso

Scicli, invece, località tardo-barocca della Val di Noto, tanto misura di storia, quanto di arte. Il suo centro storico è paragonabile ad un museo a cielo aperto e, se si desidera alloggiare in paese, basta rivolgersi agli operatori di ‘Scicli Albergo Diffuso‘. Pernottamento e servizio di ristoro, in tal maniera, sono garantiti, insieme alle molte altre possibilità, esternazione delle peculiarità del territorio.

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