L’amore? Nel 2023, c’è ancora chi lo cerca on line…
Partiamo con i numeri e fermiamoci a notare il fatto che, già nel 2020, il fatturato collettivo delle app di incontri risultava pari a 3,08 miliardi di dollari. Insomma, una fonte di guadagno non da poco, con enorme soddisfazione di Tinder, Match.com… e tante altre piattaforme, addette, appunto, all’argomento.
Entrate, maggiorate, nel giro di poco, del 22%, con un tempo medio trascorso dagli utenti, di circa 90 minuti al giorno. Un adulto su tre, insomma, ne fa uso e lo ammette candidamente, segno che la questione funziona e che, forse, non è affatto un caso se il 12% dei telematici finisce, proprio tramite la via in questione, per sposarsi o comunque impegnarsi in maniera seria.
Segno dei tempi che cambiano?
Fatto sta, il 34, 95% dei navigatori, in breve, si innamora, alla faccia, pure, dei possibili sotterfugi o inganni, che dir si voglia. Già, poiché se la maggior parte delle donne mente sulla propria età, gli uomini (il 40%) foraggia le illusioni che riguardano, invece, la carriera. Del resto, entrambi i sessi sono convinti che, in qualche modo, ‘ammantarsi di nebbia’ faccia parte del gioco.
L’età media di chi usufruisce del servizio?
Si va, proporzionatamente, dai 18 ai 64 anni e il fenomeno si fa ancora più espanso, quando si parla di membri, appartenenti alla comunità LGBTQ. Le donne tendono ad essere, in genere, più selettive. Non di meno, l’esperienza, stando all’impressione comune è, comunque, positiva. Non solo, il 16 % degli intervistati ha addirittura rivelato di aver trovato ‘la sua metà della mela’ con estrema facilità, al di là anche delle iniziali aspettative.
Quel che, tuttavia, maggiormente stupisce è l’utilizzo dell’applicazione. Pensate, il copia e incolla supera di gran lunga la messaggistica personalizzata, con buona pace del corteggiamento alla vecchia maniera.
Ancora… sorriso o no?
Per le donne, un’espressione solare vale, alla guisa di un biglietto da visita, foriero di una personalità accogliente e aperta. Diversamente, l’espressione seria va per la maggiore, se si tratta di maschi. Chissà, magari secondo l’antico mito – intramontabile, a quanto pare – del bello e impossibile. E l’esigenza di comunicare è tutta a carico dei signori maschi (57%), contro un ridotto 24% delle dame, che lamenta di non ricevere abbastanza corrispondenza. Anzi, casistica vuole che, addirittura, alcune siano persino disturbate dall’eccessiva posta.
La faccenda si complica, poi, nel momento in cui i messaggi si fanno inequivocabilmente hot – con tanto di foto, alle volte – e spiacevolmente non richiesti. Proseguendo nel dettaglio, il 19% delle signore ha denunciato di aver ricevuto vere e proprie minacce.
E, volendo ulteriormente approfondire il tema della sicurezza, si scopre, allora, che il 46% delle persone ritiene il mezzo poco ‘protetto’. Un luogo in cui in molti si espongono, ingenuamente, pubblicando il proprio indirizzo, immagini private e quant’altro. Non c’è da stupirsi se più tutelato si sente, a tal proposito, chi possiede fasce di istruzione superiore, sapendo – probabilmente – meglio gestire la situazione in cui, chi più chi meno, si viene a parare.
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