Salviamoci così, con un caffellatte
Ma come? Non ci avevano detto che faceva male? Che per digerire il caffellatte ci volevano ben tre ore? Che, insomma, non era il caso…? E, invece, adesso ci rivoltano la frittata e ci vengono ad informare – gli studiosi – che bere caffè con latte, la mattina, può avere un effetto antinfiammatorio.
Stando agli esperti dell’Università di Copenhagen, la combine di proteine e antiossidanti raddoppierebbe le proprietà benefiche delle cellule immunitarie. Dunque, sì ai polifenoli, se abbinati con il latte.
“Nello studio, dimostriamo che, quando un polifenolo reagisce con un amminoacido, il suo effetto inibitorio sull’infiammazione delle cellule immunitarie viene potenziato“. “Pertanto” – spiegano gli specialisti – “è chiaramente immaginabile che il cocktail possa avere un effetto positivo sull’infiammazione, anche nell’uomo».
Nell’ambito della ricerca, gli scienziati hanno osservato che le cellule immunitarie, trattate in modo specifico (vale a dire potenziate) risultavano, nella loro azione, due volte più efficaci, rispetto alle altre.
“Possiamo immaginare che qualcosa di simile accada, ad esempio, in un piatto di carne con verdure o in un frullato, se ci si assicura di aggiungere proteine come, ad esempio, latte o yogurt“. Il paragone è presto fatto, la soluzione, a portata di mano.
“Poiché gli esseri umani non assorbono molti polifenoli, in parecchi si stanno attrezzando per incapsulare questi ultimi in strutture proteiche, che ne migliorino l’assorbimento da parte dell’organismo“. Strategia, quest’ultima, estremamente vantaggiosa e che può condurre, almeno su carta, a grandi e soddisfacenti sviluppi.
I risultati completi dell’analisi, per chi volesse approfondire al riguardo, sono stati pubblicati sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.
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