Felicità suona come…
La felicità? E’ racchiusa, spesso, in un bacio, un gelato, una passeggiata o, talvolta, una canzone. Un potere non da poco, giacché un unico brano può rivelarsi in grado di sollevare lo spirito e cambiare l’umore di milioni di persone.
Parola, almeno, di Michael Bonshor, signatario del dottorato in psicologia della musica presso l’Università di Sheffield (Regno Unito). Lo studioso non solo avalla la teoria, ma sostiene pure di essere riuscito a ricavare la formula segreta, dietro il pezzo perfetto; quello, cioè, dotato del talento di inebriarci.
Secondo l’illustre studioso, la canzone dovrebbe essere una combinazione tra una chiave maggiore in 7 accordi, 137 BPM, un ritmo forte, 4 battiti in ogni battuta e una struttura composta da strofa-ritornello-strofa-ritornello.
C’è di più: occorrono, nell’ordine, una breve introduzione, diversi riff ripetuti, un mood brillante, alto volume e una complicata miscela di elementi, prevedibili e inaspettati.
“Ci piacciono gli accordi di settima, perché aggiungono interesse e forniscono un senso di tensione musicale e sollievo“. Allo stesso modo, amiamo “i volumi alti, le note suonate in modo brillante e vivace da strumenti come trombe e chitarre elettriche, piuttosto che strumenti più delicati“. Ciliegina, sulla torta, per adoperare le parole del nostro, “un ritmo ripetitivo o un riff di chitarra, a cui le persone possano afferrarsi e che diventi memorabile“.
Detto fatto, insomma e, a suffragio delle personali convinzioni, lo psicologo traccia un elenco dei successi che, al meglio, rendicontano quanto affermato.
Dunque, si parte con Good vibrations dei Beach Boys. Pubblicata nel 1966, composta da Brian Wilson e con testo di Mike Love, la hit si trova al top della classifica. Un riconoscimento mondiale e l’ispirazione, pure, per band come Beatles, Led Zeppelin e Pink Floyd.
I Got You (I Feel Good) di James Brown e House of Fun di Madness occupano, rispettivamente, il secondo e il terzo posto. A seguire, sembra rispondere ai medesimi criteri Get the Party Started, di Pink.
Uptown Girl di Billy Joel, Sun is Shining di Bob Marley e I Get Around, firmata anch’essa Beach Boys, si trovano, una via l’altra, in quinta, sesta e settima posizione. Infine, ultime tre, nell’ordine, YMCA dei Village People, Waterloo degli ABBA e September degli Earth Wing & Fire.
Strano a dirsi, stando ad un sondaggio condotto nel 2020 da Greatest Hits Radio, Good Vibrations non era inclusa tra le 50 canzoni più allegre della storia. Al suo posto, voler di un campione di 1.300 adulti, di età compresa tra i 30 e i 55 anni, Mr. Blue Sky di Electric Light Orchestra.
Come a dire che, a dispetto della scienza e dei suoi ritrovati, esistono dinamiche personali, accenti, gusti… insondabili, imprevedibili, altrettanto funzionali e validi, nell’eleggere ciò che più piace, senza la necessità di domandarsi troppi perché.
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