Altro che dieta.. da cani!
I capricci? A quanto pare, non sono i bambini gli unici a dimostrarsi difficili, se qualcosa non risulta di loro gradimento. Fare in modo che i cani mangino e mangino secondo adeguati criteri non è, insomma, sempre facile.
Eppure, una volta appurato che, ad interferire sull’appetito, non siano questioni mediche, occorre tirarsi su le maniche, alla ricerca di verifiche e alternative.
Partiamo dal presupposto che, qualora il cane si rifiuti di mangiare, buona regola è, come primo passo, consultare il veterinario. Sono, difatti, talmente numerose le condizioni tali da causare l’astenia da cibo, da doverle escluderle, via via. Allergie, parassiti, persino problemi di artrite o alla colonna vertebrale – tanto per fare un esempio – possono ripercuotersi sul senso della fame. In egual misura, danni ai denti o alle gengive è facile procurino dolore. E perché no? Potrebbe trattarsi anche di intolleranza a determinati alimenti, piuttosto che difficoltà nella digestione.
Un’altra causa, forse poco presa in considerazione, è un eventuale cambio di domicilio o, magari, la nascita di un bambino. Insomma, lo sconvolgimento, in casa, di equilibri, più o meno evidenti. Persino una virata nel tipo di ingredienti somministrati per la pappa può richiedere tempi di adattamento, da non dare per scontati. La chiave sta nell’operare la transizione lentamente, mescolando il nuovo all’usuale e aumentandone gradualmente la proporzione, fino alla sostituzione definitiva.
Talvolta, poi, la soluzione è dietro l’angolo. Basta provare una marca diversa o un sapore differente, oppure, rimuovere il pasto rifiutato e riproporlo, così come è, in tempi successivi, vedendo cosa accade. Come si dice, del resto: “Tentar non nuoce!“. Ancora, il tutto potrebbe ridursi ad una questione di… ciotola. Nel senso che esistono razze, come i carlini o i bulldog francesi che, dal muso piatto, manifestano difficoltà nel raggiungere il fondo di contenitori profondi. Lasciano avanzi, in sintesi, perché… non toccano.
Altra domanda da porsi: “Quanto esercizio fisico fa il mio cane?“. Spesso è proprio la pigrizia che indispone verso il cibo. Se quest’ultimo, in aggiunta, viene servito caldo o tiepido, anche il sapore ne gioverà. Occhio pure che non sia andato a male, fattore complicato di cui accorgersi, specie con le crocchette. Ulteriore dritta, variare. Gli animali sono curiosi, proprio come noi e mantenere, di contro, una routine, relativa a luoghi e orari, che sia ripetitiva, riconoscibile, in grado di educare i ritmi biologici del nostro amico a quattro zampe.
Mai tentato con il cibo umido? Di sovente, è assai più gradito di quello secco e conta persino l’età degli animali. I più anziani, talvolta, trovano scomodo piegarsi fino a terra.
Attenzione! da non escludere, neppure l’inganno. Vale a dire provare ad offrire a Fido alimenti sgraditi, per renderlo consapevole di quanto, invece, ciò che di solito gli viene messo sul piatto, sia buono, oltre che nutriente. No, anche agli spuntini, che rischiano di confonderlo e viziarlo in eccesso. Mentire… fingendo di nutrirsi delle sue stesse cose. è un espediente che funziona parecchio. In ogni caso, fargli vivere il cibo come una sorta di ricompensa, un premio, da desiderare. Senza considerare le porzioni. Buona norma suggerisce: “Né troppo, né troppo poco!“.
Chiudiamo ricordando che i cuccioli adorano giocare. Dunque, perché non associare l’ora dei pasti al gioco? Un peluche o un tappetino, al riguardo, faranno miracoli. Addirittura, spargere il mangiare sul pavimento, qua e là, potrebbe assumere l’allure di un’avventura di conquista. Tanto vale – quindi – provare.
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