Hamburger: storia dello street food più goloso che ci sia…
28 maggio: festa… degli hamburger, o meglio, Giornata Mondiale degli hamburger. Eppure, uno tra gli street food più conosciuti e consumati di questo e dello scorso secolo conserva, in sé, tutta una serie di curiosità, niente affatto scontate. Quali? Sentite un po’…
Partendo dal presupposto che, con la denominazione si intendeva, un tempo, unicamente il medaglione di carne e solo dopo si è passati a qualificare il panino vero e proprio, va detto che l’hamburger steak (questo il nome originale) giunse in America, insieme agli emigranti che partivano dalla città tedesca di Amburgo. Divenne, in breve, soprattutto a New York, talmente popolare da venir venduto in strada, dagli ambulanti.
Leggenda vuole, tra le tante che si raccontano sull’argomento, che l’idea sia da attribuire a tali Frank e Charles Menches. In occasione della Fiera di Erie County, che si tenne ad Hamburg nel 1885, i due, avendo terminato le salsicce, pensarono di sostituirle con un’adeguata quantità di macinato di manzo.
Grazie alle catene di ristoranti, la trovata ha, poi, finito per invadere gli Stati Uniti, fino ad espandersi in tutto il mondo, simbolo di un cibo veloce da consumare e, soprattutto, da mangiare con le mani.
La prima a vendere il prodotto su larga scala fu la White Castle, nel 1921. Nel ’54 fu la volta di Burger King e, nel 1955, di Mc Donald’s. Il primo ristoro, in Italia, aprì nel 1986, nella storica location di Piazza di Spagna, a Roma.
Nel 2006 e, per la precisione, il 27 novembre dell’anno in questione, sempre Mc Donald’s brevettò la ricetta e il procedimento di preparazione.
Stupefacente, ma tant’è, le prime tracce di polpette di carne, tritata e cotta, risalgono addirittura all’epoca Egizia. D’altra parte, in Germania, l’esistenza delle Frikadeller è documentata, sin dal 1600. E, se per molti, per via della provenienza, l’hamburger prende il nome di Svizzera, per altri è conosciuto come pressata o medaglione, appunto.
Il pane scelto per accompagnarlo? Di ultima generazione, quello nero, ottenuto tramite la lavorazione di carbone vegetale o nero di seppia.
Questa è bella: alcuni ricercatori hanno studiato il modo più efficace per cibarsene. Bisogna – in linea teorica – posizionare pollici e mignoli di entrambe le mani sotto il panino. Schiacciarlo, quindi, con le altre sei dita e impregnarlo, così facendo, di salsa, stando tuttavia ben attenti a non farla cadere.
Il più costoso è il Triplo Bacon Cheeseburger, carico di 600 gr di carne (con pancetta e formaggio), dal costo di 44 euro. Si può acquistare in quel di Stoccolma, in Svezia. Non di meno, al di là del prezzo, la versione più gettonata – e amata – resta quella a base di formaggio.
In quale luogo la gente preferisce consumarlo? Indagini di mercato rivelano che il 70% ama saziarsi direttamente a casa, meglio se guardando la tv (53%); oppure mentre lavora (16%). Mai e poi mai nella circostanza di un matrimonio (41%); in fase di riunione (18%); per strada (17%). La domenica sera, il momento delegato, per eccellenza.
Heart Attack Grill ne serve di doppi, quadrupli, persino ottupli. Insomma, dalle dimensioni spropositate. Non solo, il locale è arredato come fosse un ospedale e le cameriere sono vestite, alla stregua di servizievoli e premurose infermiere.
Di recente creazione, il Veggie burger riscuote un certo successo, pur essendo composto da proteine vegetali, soia, melanzane, legumi, cereali e glutine di frumento. Diffusa, quest’ultima tipologia, in specie in India, sostituta del più comune e allettante.
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