Diario di A.

Diario di A.

ATTO X: “27 gennaio: Sant’Angela

Perché? Perché mi piace, principalmente. Mi piace come suona. Mi piace l’attacco, in particolare. Mi ricorda tanto il sapore della primavera e Aprile, si sa e chi non lo sa ancora lo sa adesso – è il mese dei nuovi inizi. Il mese, in cui tutto rinasce e si ricomincia. Ed è il mio, di mese. Protagonista Io, con questa esistenza un po’ sbilenca e sgangherata ma – anche questo ormai si sa – la vita è così: più tenti di organizzarla o di dirigerla e più Lei, impudente, ti sfugge di mano.

Torniamo a noi, però. Bando alle distrazioni! Perché… indossa lo spirito che porto adesso addosso. Un po’ scema, un po’ folle e con tanta voglia di giocare. Ancora, tuttavia, inscatolata in ritmi non riconquistati, per quelli che dovrebbero essere. ‘Sfido io‘, direte voi. Hai appena finito un trasloco (e, anzi, ‘finito’ è già di per sé un parolone)!

Ti sei ritrovata, all’improvviso e di punto in bianco, in uno spazio sconosciuto e non pronto, in cui scrivere i giorni futuri. Manca tutto… o quasi. Mancano il divano, un tavolo, sedie. Manca un armadio o più di uno. Mancano gli specchi, soprattutto e per una come me, abituata a guardarsi ‘dentro’ e la cui unica via d’accesso è il ‘fuori’, costa. E’ pesante ma si può fare, almeno sotto questo punto di vista. Diverso è continuare a fare i conti con le persone e con i loro atteggiamenti, che non riesco e non intendo più digerire. Destreggiarmi e interagire con chi paventa il cambiamento e, poi, rimane sempre uguale a se stesso, immarcescibilmente rinchiuso nelle proprie abitudini; non più giustificabili, da parte mia.

Il declattering l’ho fatto, eccome! Mi sono impegnata a fondo, per riconoscere il superfluo ed eliminarlo. Inutile orpello che, invece di agevolarti le ore, te le appesantisce e ti rende insopportabile l’andirivieni delle notti. Invece io “voglio restare qui a giocare col vento, con te che cerchi stelle sul tetto, dentro un sacco a pelo in due“. Poi rifletto e finisco puntualmente per chiedermi dove sia, questo due…

Mi domando, soprattutto, che volto abbia. Ha i tratti regolari e consueti di chi conosco a menadito; oppure quelli un po’ spigolosi, meno frequentati e, per questo, tutti ancora da scoprire di chi c’è da sempre ma da sempre, si è tenuto ad una certa distanza? Esattamente come quei pacchi che ti arrivano a casa e decidi di conservarli, da qualche parte, che ‘non si sa mai!‘. Tutti, insomma, da scartare e per questo, c’è tanto da vedere. Sai cosa. Hai il ricordo del negozio in cui, magari, li hai ammirati e voluti, già a partire dalla vetrina ma, adesso che li stringi tra le mani, finiscono per assumere un valore nuovo. Diverso. Ti accendono i sensi, poiché metti in moto il tatto, per valutarne la consistenza… e il peso. Ne percepisci il profumo… In breve, a giro inverso, quel che ti sembrava di avere già noto, tale non è. Dunque, è completamente da riprendere, rivedere, riconquistare… Ah, quanto mi piace questa parola! D’altronde, da brava Ariete adoro le sfide e quel che, con esse, è allegato.

Dunque, mi si aprono, in questi tempi folli e sghembi, nuovi itinerari – persino la strada per andare a lavoro – diverse prospettive e inaspettate soluzioni o, semplicemente, fino ad ora, non considerate.

In sole 48 ore, più o meno, ho ristabilito gli equilibri. Se non altro, i primari; quelli insiti nella mia sopravvivenza e ogni cosa, ogni piccolo oggetto, suppellettile o qualsivoglia elemento ha cominciato a trovare la sua connaturata collocazione. “Dove vuoi posizionarmi, se non qui?“, pareva dirmi. E allora sia!

Altro discorso – ribadisco – è con gli esseri umani. I rapporti sono così complicati, alle volte! Strutturati per farci male, ferirci… Andare, non andare… “Questo è il problema!” Oh, ti prego! Caro William, illustrami Tu la soluzione! Tu, che di menate devi essertene fatte parecchie, ai tuoi tempi. Ascolta il mio grido di aiuto!

Sublimiamo il dolore, metabolizziamo le esigenze. Raccogliamo i non detti e… mi viene di immaginare… “facciamone tanti coriandoli” che, tra poco, è Carnevale! Fosse così facile…

Invece, non è. Non è possibile creare corrispondenza con chi sponsorizza astio. Con chi chiude le porte della comunicazione e ti lascia da sola, a riflettere… a piangere. Non ti guarda, tutto compresso nelle sue, di paure. Nelle idiosincrasie, nell’idiozia – Io la definisco così -. che non conduce veramente da nessuna parte, se non ad una comunicazione interrotta. meschinetto e un tantinello ridicolo. Ma chi sono Io per dirlo… In ogni caso, somiglia ad un filo tagliato, un canale che non prende… La perdita d’acqua, che non ti aspettavi. Ecco. Non ho scritto per un po’; per un bel po’… poiché sono arrivata a questo punto. Casa nuova e… Boh! Un boh gigante come una bolla che tutta mi avvolge. Che faccio, la scoppio?

Intanto, la musica prosegue e mi culla così, suggerendomi illusorie soluzioni o stuzzicando in me la fantasia; o meglio, schernendomi, maliziosa ed ironica, attraverso parole che ne invogliano e ne invocano altre…

…”Ci svegliamo abbracciati, tra mille crepacuori. Mi dici: Sei Romantico! Romantico! Romantico… ma muori!

Vi aspetto. Attendo i vostri consigli, i commenti, gli sfoghi, o tutto quel che vi attraversa la mente. E’ un portfolio di idee e riflessioni questo e quel che se ne ricava – ne sono convinta – può rivelarsi in ogni caso utile, non soltanto per me…

Scrivetemi! Scrivete a Diario di A.evamielefederica@gmail.com Sarà un piacere ascoltarvi, rispondervi, confrontarci insieme…

ATTO I: “Le suggestioni

ATTO II: “Le decisioni

ATTO III: “Innamorata di me

ATTO IV: “Difficoltà

ATTO V: “Volere volare…”

ATTO VI: “Come quando fuori piove

ATTO VII: “Cogli l’attimo!

ATTO VIII: “Irresistibile, come il cioccolato“

ATTO IX “Sotto l’Albero… Montecristo