Wasabi, cibo per la pelle

Wasabi, cibo per la pelle

Chi lo ha assaggiato sa che il sapore è iper-piccante, non adatto a tutti i palati; particolarmente sponsorizzato, di contro, dal proseliti del Sushi. Ma, oltre che dagli amanti della cucina che strizza l’occhio all’Oriente, il Wasabi è attenzionato anche dagli scienziati, che ne apprezzato da lungo tempo le proprietà, innumerevoli.

RAVANELLO GIAPPONESE… QUANTI PREGI

Tra le tante qualità- spiegano gli esperti – primeggiano le capacità antinfiammatorie e antiossidanti. L’Eutrema japonicum – conosciuto anche con la denominazione di Ravanello Giapponese – è anche noto per l’attitudine nel potenziare le difese del sistema immunitario, grazie all’elevato contenuto di vitamina C, potassio, calcio e sostanze fitochimiche.

Non solo, applicato sulla pelle stimola e migliora la circolazione del sangue e dell’ossigeno.

Ecco, dunque, che anche nel comparto cosmetico se ne suggerisce l’uso, per risultati che davvero non deludono.

Di ultima generazione, esistono sieri – ad esempio – privi di olio ma dall’attitude ugualmente idratante, a base di Wasabi fermentato, in grado di contravvenire ai segni del tempo, grazie alla risolutezza nel combattere i radicali liberi e al potente talento antinfiammatorio. Contribuiscono, al contempo, ad equilibrare il microbiota della pelle, in virtù dell’azione in combine con acido ialuronico, miele, ed un blend di elettroliti, minerali e antiossidanti, essenziali per la bellezza e la salvaguardia dell’incarnato.

Sempre il mercato, propone creme dalla texture leggerissima, vegana e cruelty-free, che idrata senza lasciare addosso la sensazione di unto. La formula prevede – in associazione al ‘nostro’, per prevenire la crescita batterica – zinco e polveri opacizzanti. Il risultato mira ad una sintesi di luminosità e morbidezza, bandendo il tanto odiato effetto lucido.

E poi, ancora, maschere, pad, creme anti-acne… le possibilità di utilizzo di questa ‘pasta miracolosa‘ sono davvero sorprendenti. Pensate – per chi non lo sapesse – sempre in Giappone, dalla pianta se ne ricavano un vino ed un liquore, venduti nei negozi di prodotti locali, dal sapore piuttosto intenso e che vantano una tradizione antichissima.

Non ultimo, di recente si è appreso che, tra le mille specifiche, ci sia anche quella di alzare la soglia di sopportazione al dolore. Insomma, un vero elisir dagli incontenibili prodigi. Motivo in più per provarlo, almeno una volta.

UN’IDEA IN CUCINA

Tranci di tonno sesamo e wasabi

Utilizzate tranci di tonno freschissimi, che cospargerete con sale integrale e un mix di pepe bianco e rosa, macinati al momento. Massaggiatelo, in modo che assorba le spezie; quindi passatelo nel sesamo. Pressate i tranci per far aderire perfettamente i semi e scottateli in padella, velocemente, con un filo d’olio d’oliva.

Saltate nel wok carote e zucchine tagliate a julienne ed utilizzatele come contorno. Sciogliete, infine, nella salsa di Soia giapponese una piccola quantità di Wasabi e servitela come accompagnamento del piatto.

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