La burrascosa sorte dei matrimoni…
Mentre il C.T.S. tira il freno a mano riguardo alle riaperture, in vista del DPCM del 6 marzo, Luigi Auletta, responsabile del settore Wedding di Confersercenti Campania e presidente di Impero Couture, avanza una proposta, per far ripartire matrimoni ed eventi.
Un vero e proprio protocollo sanitario di 23 pagine, finito sul tavolo di ‘chi conta’, nell’intento di ripartire “tutelando gli sposi, tutti gli invitati e gli operatori stessi del settore wedding, nella massima attenzione“.
Dal triage per l’accesso alle strutture attraverso una classificazione di rischio per gli invitati che va dal verde al viola, al tampone salivare, da effettuarsi 2 giorni prima della cerimonia. Dalla sanificazione dei locali, all’individuazione di percorsi e tempistiche predefinite all’ingresso e all’uscita si avanzano ipotesi, ci si indaffara, nell’idea di far ripartire il settore, nel più breve termine possibile.
Si ricomincia dal doppio tampone
Per tornare a festeggiare, nonostante il Coronavirus, occorrerà rispettare – dunque – un corredo di regole inderogabili, fonte di salvaguardia per gli sposi ed i loro invitati. E, la ripartenza in sicurezza prevede, primo fra tutti, un doppio tampone salivare (affidabile al 97% dei casi), da eseguire in due momenti distinti per gli sposi, la loro famiglia e i testimoni.
Il primo andrebbe effettuato a due settimane dall’evento; il secondo, invece, si dovrebbe svolgere a soli due giorni di distanza. Gli ospiti, dal canto loro, dovrebbero sottoporsi alla verifica, a 48 ore dalla celebrazione. Ma c’è di più.
Si pensa, cioè, ad un triage per accedere alla struttura, per poi tenere il monitoraggio delle attività degli invitati. Va da sé, quanti intendano organizzare una cerimonia, dovranno risultare ligi ad una serie di comportamenti ‘preventivi’: frequente igiene delle mani, sanificazione degli ambienti, contingentamento degli ingressi.
L’idea prevede l’introduzione, inoltre, di una scala di colori: verde, per bassissimo rischio; viola, per il più alto, che faccia riferimento, come parametri, a frangenti quali il lavoro, i viaggi, i contatti diretti o indiretti con possibili positivi.
L’annuncio su Facebook
Del resto, quello che era uno tra i fiori all’occhiello della redditività italiana si ritrova ora, come in numerosi altri casi, in ginocchio. 1 milione di lavoratori, facendo i calcoli, sono in fase di attesa, mentre il consueto indotto, di oltre 30 miliardi di euro di fatturato, pare ormai una chimera.
“Da un anno, il comparto matrimoni e tutto ciò che gira attorno ad esso è in grandissima difficoltà“, sottolinea il deputato M5s, via Social. “Il mio obiettivo è ascoltare tutti gli attori del settore e contribuire alla sua ripartenza, in sicurezza“.
E’ questo il modo per “sostenere l’economia e il lavoro. E ciò farà sì che le coppie possano finalmente realizzare il proprio sogno d’amore“, conclude. “Servono ristori veloci ed efficaci“, gli fa eco il collega di partito Alesandro Amitrano. “Un riavvio progressivo con il massimo delle garanzie possibili per la tutela della salute, come specifici protocolli di sicurezza e una accurata campagna di responsabilizzazione e costante verifica dell’applicazione delle misure fissate. Una strategia di rilancio e una affidabile programmazione, per garantire un futuro all’intero comparto“.
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