Lutto in vetrina. Così si celebrano i funerali del wedding…

“Dopo una lenta agonia è tristemente mancato il Mondo del Wedding“, riporta il necrologio. “Ne danno il triste annuncio gli atelier di abiti per gli sposi e le cerimonie, i fotografi, i negozi di bomboniere, i fiorai, i wedding planner, i ristoranti, i catering, i musicisti e tutti coloro che ruotano in esso. Un plauso a chi si è serenamente dimenticato di questo settore“.

Si presenta così, caratterizzata da un tono decisamente dissacrante, la vetrina dell’atelier Retrò Sposa. La macabra scenografia è stata allestita, in virtù dell’annuncio dell’ultimo lockdown, che ha finito per compromettere del tutto il futuro dell’attività. “Non volevo lasciare la vetrina vuota e ho deciso di fare questa protesta pacifica”, spiega Donatella Baj, 53 anni, titolare, sin dal 1989. “per ricordare che il comparto Wedding viaggia su un binario particolare, poco tutelato e coinvolge tante professionalità diverse. Un matrimonio non è solo la cerimonia in Chiesa o in Municipio. Sono negozi di abbigliamento, fotografi, ristoratori, musicisti, liste nozze, agenzie di viaggi…”

Come darle torto…

Oggi sono chiusi, come a marzo. Anzi, peggio. “Sono saltati quasi tutti i matrimoni“, racconta. “L’autunno era il momento della programmazione, ma anche chi ha rinviato l’evento al 2021, vive nella paura e nell’incertezza, non sa se confermare o rinviare ancora. Chiuderò l’anno con il 90% del fatturato in meno“. Amare constatazioni, arricchite dalla sensazione di sentirsi gettare addosso anche l’onta di untori. “Troppe contraddizioni, il Dpcm ha fatto figli e figliastri“. “Senza ristori o aiuti adeguati – prosegue – di certo le previsioni non sono rosee“. Un intero anno di lavoro spazzato via come un colpo di spazzola. Le spese però rimangono e i risarcimenti sembrano ancora troppo lontani, quando non impossibili. “Siamo di nuovo punto e a capo“, conclude.

E nella vetrina della sua bella Bra allestisce tre abiti da sposa dalle tonalità nero fumo. la tappezza a lutto, a certificare una resa di cui non avremmo mai voluto sentire parlare.

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