Accomodatevi al desco del Re della provocazione
‘E mo’ basta!‘ , potremmo sentenziare in dialetto romano. Passi la pizza, nelle versioni più assurde (vedi ananas e mela). Passi il coriandolo al posto del basilico, anche se, assai volentieri, ne faremmo a meno. Ma c’è un limite a tutto.
E’ oltraggio destrutturarla, per assistere, subito dopo, ad uno tra gli spettacoli più raccapriccianti nei quali potremmo imbatterci. Vederla, cioè, inzuppata nel ketchup, alla guisa di un cornetto nel cappuccino. Eh no, spiace deludere ma non si tratta di uno scherzo. Ancora una volta, le alte sfere della cucina – nell’assunto in questione, nelle vesti di Gordon Ramsay – hanno pensato bene di ribaltare i capisaldi di ciò che consideriamo untouchable. Di uno, in pratica, tra i comfort food per eccellenza. E sì che a loro, chef stellati, tutto è concesso. Ma stavolta – per rimanere in tema – la frittata è fatta. E non pare esserci rimedio…
“Ti prego basta fare cucina Italiana. Sei un grande chef, ma, per favore, non farci inca***re così!“, “Oh noooo, la pizza trattata in questo modo. Si vede che non sei Italiano“, “Io non ho mai visto una pizza inzuppata. I pizzaioli Italiani, altra scuola“. Eccoli, inevitabili, uno ad uno, i commenti stupefatti, inorriditi, indignati di quanti, venuti al corrente della notizia, non hanno atteso a fornire testimonianza della personale ripugnanza. Su Instagram monta la protesta, in difesa di uno tra i piatti più accreditati della tradizione nostrana e – strano a dirsi ma neppure troppo – le voci di rivolta riguardano non solo i compaesani. Persino gli stranieri sono allibiti.
Ciò che è Sacro, del resto, è intoccabile, anche quando a metterci le mani sono i colletti bianchi dell’arte culinaria. Dal canto proprio, la Star britannica – che altrimenti non potremmo definirla – è rea, principalmente, di aver ideato una salsa dalle sembianze ‘camuffate’. Sembra Ketchup, per capirci ed è proprio nella tazza ricolma che il ‘nostro’ – gli scatti non danno adito a dubbi – inzuppa il suo spicchio di pizza. Al pari della blasfemia e non solo per i cultori del buon mangiare.
Al video, hanno fatto seguito una pioggia di critiche. Commenti, più o meno sferzanti, ma tutti unicamente direzionati. “Che tipo di idiota inzuppa la pizza nel ketchup. Disgustoso“, “Una sottiletta pucciata nel ketchup? Amazing“, “Non si puccia la pizza, stupido babbeo“, “Ma la pizza subito dopo si è suicidata?“. Ed ancora, inferociti: “You torturing pizza there, Mama Mia“, “Preferirei spararmi che mangiare quella ‘pizza’“.
Tuttavia è noto. Nel mondo dello Spettacolo – che di null’altro si tratta, più ancora che di gastronomia – funziona così. Si lancia la provocazione e poi ci si ritira in un laconico ed irritante silenzio.
Se lo sdegno monta, allora significa che si è fatto centro. E il linguaggio della comunicazione lo conosce bene, Ramsay, che non è insolito a bordate del genere. Non è trascorso neppure tropo tempo da quando, appena qualche mese addietro, proponeva una versione, quanto mai fantomatica, della Carbonara: bacon al posto del guanciale, niente pecorino e – siete seduti? – zabaione di uova. Un’affronto, riuscito allora. L’ennesimo, quello di adesso, per un uomo che, più ancora che un cuoco eccelso, dimostra – giorno dopo giorno – di essere un Manager arguto ed intuitivo.
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