Diciamocelo: questa spiaggia è riuscita a sedurre persino Camilleri
I tesori sconosciuti sono rintracciabili ovunque… e spesso non sono neppure troppo distanti dalla nostra prospettiva. Così, come stupirsi se, pur non essendo tra le spiagge più note della Sicilia, sul litorale agrigentino Maddalusa si configuri come uno tra i punti più suggestivi di accesso al mare della Trinacria?
Lo sapeva bene il Maestro Camilleri, che di questo posto era follemente innamorato. E proprio sulla medesima spiaggia possedeva la sua dimora un altro grande: Pirandello. Un litorale, che si estende per 4 km verso est, fino alla foce del fiume Naro e verso ovest arriva a lambire la località di Caos. La spiaggia, va sottolineato, si compone di sabbia dorata, mentre il mare rimane incessantemente limpido. Merito, probabilmente, degli scogli, che fanno da cornice al paesaggio.
Il nome le deriva da un quartiere agrigentino, sulla sponda sinistra del fiume San Leone. In alcuni documenti del XVI secolo la si menzionava come ‘Mendolosa’, in riferimento – chissà – alla grande presenza di mandorli, a ridosso delle dune sabbiose.
Obbligati a rispettarne il toponimo, potremmo identificarla, più genericamente, come ‘Montelusa’; in antichità, la contrada che ospitava la più arcaica necropoli akragantina. Il medesimo nome che, sempre Camilleri, ha voluto riservare ad uno tra i ‘luoghi’ di Montalbano. Rammentate? E’ proprio a Montelusa che si trova il celebre commissariato, in cui Salvo, Catarella, Augello e Fazio prestano servizio.
“Agrigento sarebbe la Montelusa dei miei romanzi”, spiegò una volta lo scrittore. “Però Montelusa non è un’invenzione mia, ma di Pirandello, che ha usato questo nome molte volte nelle sue novelle. L’Agrigento di oggi la chiamava Girgenti e anche Montelusa. E io gli ho rubato il nome, tanto non può protestare”.
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