Bu. siate: e se non fosse solo pasta?
C’è chi potrebbe commentare che si tratta, semplicemente, di fusilli. Certo, non comuni fusilli, dal momento che sono composti a forma di spirale, preparati a mano, secondo tradizione e il loro nome deriva dal ramo di buso, il gambo dell’Ampelodesmos mauritanicus, essiccato ed utilizzato per conferire la tipica forma elicoidale. Insomma, pasta. Anzi, per meglio precisare Busiate, così come le chiamano nel Trapanese.
Ma queste ‘particolari’ Busi.ate – nate a Marsala e con l’ambizione di conquistare l’intero Stivale – mirano a scalzare il posto dei Noodles. Si tratta di un format inedito, difatti, e allo stesso tempo pop, che mira a far dimenticare le avanguardie, al ritmo di sughi della nonna e ragù, che rispolverano le abitudini di una volta.
Una versione – del tutto pratica – da passeggio, di un piatto che affonda le proprie radici indietro nel tempo e che in molti conoscono, per averlo assaggiato, almeno una volta.
Ebbene, lo scorso novembre, con l’entrata in vigore della zona arancione, in Sicilia è scattata la chiusura forzata di bar e ristoranti ed è stato proprio allora che Francesco Alagna e la moglie Anna Ruini – già portavoci di un ennesimo format di successo – hanno lanciato l’idea, inserendo il preparato in pratici box da asporto.
Dunque, laddove il cibo viene preso ‘a mozzichi ‘ per usanza, al civico 20 di Via Sebastiano Cammareri Scurti – stradina che sbircia la vicina e bella piazza barocca del centro storico di Marsala – ha fatto il suo esordio il locale.
Lui, siciliano di nascita, laureato in economia, ex consulente nel settore sanitario di base a Milano; lei, toscana, laureata all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, trapiantata in Sicilia nel reparto marketing e comunicazione di Donnafugata. Tanto è bastato.
E, fate bene attenzione che non si tratta unicamente di un ristorante. La formula si apre sia all’asporto sia alla consegna a domicilio, gratuito in città, grazie al servizio eco-friendly, effettuato in bicicletta. Una volta scelto il condimento preferito, bastano pochi minuti per ricevere e gustare il proprio piatto.
Le ricette – lo accennavamo, sono quelle di sempre. Si va dalla Marsalese, con sugo di pollo ruspante, alla Messinese con pesce spada, pomodorini e mentuccia. C’è la Palermitana con sarde e finocchietto, Nebrodi con ragù di salsiccia, Bronte con pesto di pistacchio. E, ancora, Etna al nero di seppia e poi la buonissima ricetta della nonna, con salsa di pomodoro e basilico. Tutte personalizzabili in base ai propri gusti. E non mancano neppure le busiate gluten free.
Un trionfo di sapori, in cui ancora più da matti è il prezzo. Con appena 4,90 euro si può mangiare una signora busiata alla Trapanese, con pesto di mandorle siciliane, pomodoro, basilico e aglio di Nubia e, con l’aggiunta di una moneta da cinquanta centesimi, arriva nel cartone la versione carnivora con ragù di lacerto (conosciuto ai più come magatello e girello) di manzo siciliano. Senza contare il rispetto per l’ambiente: le confezioni e le posate sono realizzate con materiali biodegradabili.
E’ vero, c’è qualche tavolo d’appoggio nel locale, ma il consiglio è uscire, passeggiare e fermarsi sugli scalini di qualche Chiesa.
“Volevamo sicilianizzare una tra le specialità gastronomiche più identitarie della Sicilia Occidentale“, fa sapere la coppia. Addio Asia, salsa di soia e bacchette. I condimenti scelti, qui, sono frutto di una selezione accurata della materia prima, pesce, carne e verdure incluse. Il menu è semplice: “Qui si fa la pasta o si muore”, differenziandosi nella versione classica, integrale o senza glutine, nella porzione L, da 150 grammi o XL, da 230 grammi. Per ora si acquista, ma Francesco mi assicura che a breve inizierà ad essere prodotta autonomamente.
Ogni settimana, sulle pagine Social vengono aggiornati i condimenti, con proposte last minute. E, se ancora non si è soddisfatti, si può aggiungere pure qualche extra: dal pecorino siciliano alla mollica atturrata, passando per ricotta infornata, melanzane fritte, mandorle tostate, burrata, pistacchi, guanciale croccante e pestato di tartufo nero, rigorosamente siciliano.
Studio del progetto, analisi del prodotto, prove, perfezionamento delle ricette, packaging, attivazione canali Social, free taste, invio campionature, collaborazioni, foto, video, interviste. Un lavoro immenso, quello messo in atto dai due, che prosegue ulteriormente con la progettazione e l’imminente apertura di un nuovo punto vendita a Palermo e poi in altre città italiane, tra cui Milano e Firenze.
La più recente novità? Le Busiate da viaggio. Si è pensato – in sintesi – ad uno speciale kit, in cui una grande scatola – in materiale ecosostenibile – fosse in grado di contenere non solo l’indispensabile per la ricetta, ma anche le indicazioni su come procedere per eseguirla e, non domi, una bottiglia di vino bianco siciliano. Il costo, comprensivo delle spese di spedizione, è anche in questo caso, competitivo: 38€ per le consegne in Sicilia e 50€ per tutte le altre regioni della Penisola.
E c’è persino il progetto di un food truck itinerante, che si sposterà su quattro ruote attraverso tutta la provincia di Trapani.
Dove rintracciare questa sorta di Paradiso del gusto?
Busi.ate si trova a Marsala, in via Cammareri Scurti 20. Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 15 per il servizio take away. Per le consegne a domicilio in città, chiamare il numero 334/5640801, oppure utilizzare l’app Social Food Trapani. Maggiori informazioni sulle pagine Facebook e Instagram.
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