Lotus: erede di Elise, nasce la Lotus Type 135
Si percepisce già il rombo dei motori. E sono, quelli, ancora una volta, targati Lotus. Una nuova offensiva di prodotti, figli un pian, decisamente ambizioso. D’altronde, per la celebre Casa Automobilistica, non potrebbe essere che così.
Sono in arrivo, dunque, 4 nuovi modelli elettrici in diversi segmenti, tra cui persino un SUV, in grado, secondo le intenzioni, di rilanciare e proiettare nel futuro della mobilità il Brand. Ad emergere, tra tutti, una coupé sportiva, prevista in uscita per il 2026. L’erede – di fatto – della Elise che, dopo 25 anni di onorata carriera, è uscita di produzione. L’ultima nata prende il nome – attualmente – di Lotus Type 135 e, come la precedente, mira ad alte prestazioni, pur rimanendo di taglia contenuta. Nel rispetto, insomma, di una filosofia che si basa, soprattutto, su leggerezza e funzionalità.
“È il nostro DNA: dinamica, aerodinamica, riduzione dei pesi. E’ quello che facciamo su tutti i nostri prodotti“, ribadiscono, dai piani Alti. “Vogliamo ancora che questi siano prodotti Lotus. Avranno un sistema di propulsione diverso, ma quel sistema ha anche dei vantaggi: coppia istantanea, raffreddamento più semplice e imballaggio migliore. Quindi, la prima auto sportiva, la Lotus Type 135 avrà anche molti vantaggi, in termini di spazio e di contenimento dei pesi“.
Un obiettivo, realizzabile grazie alla nuova piattaforma E-Sports, un’architettura in parte già svelata, ma che nasconde ancora numerosi segreti. Pare – e a suggerirlo sono gli esperti – che la struttura utilizzerà un telaio ausiliario posteriore, dove verranno alloggiate batterie e motori, frutto del programma Project LEVA (Lightweight Electric Vehicle Architecture).
La piattaforma consentirà una riduzione di peso del 37%, rispetto alla struttura utilizzata sull’Emira, l’ultima super-car con motore endotermico di Hethel. Lo scopo è quello di compensare la presenza del motore elettrico e delle batterie e garantire le prestazioni e il dinamismo, tipici delle vetture Lotus.
Non solo, le batterie potranno essere impilate verticalmente, dietro i sedili o, in alternativa, disposte sotto il pavimento, nelle auto a passo più lungo. Né mancheranno, d’altronde e come da copione, powertrain con uno o due motori e potenze da 469 CV a 872 CV, con trazione sia posteriore sia integrale. L’esperienza accumulata con l’Evija, poi, sarà utilizzata anche sulla Type 135, a partire dallo sviluppo aerodinamico, con soluzioni simili ai tunnel Venturi utilizzati sull’hyper-car.
Risultato? L’intento rimane quello di offrire un’auto accessibile, dal prezzo vicino a quello spendibile per la versione base di Elise che, in fondo, resta nel cuore. Indimenticabile.
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