A Casa Windsor il Natale, parola di Regina, è una cosa seria…
Natale? Di sicuro, si respira già nell’aria, in quel della St. George’s Hall del Castello di Windsor. E già, poiché, quest’anno, grazie ad un maestoso albero paragonabile, in altezza, ad un’ abitazione a due piani, sua Maestà ha voluto superare se stessa. Così, ha regalato all’obiettivo dei fotografi, e agli occhi del mondo, nuove, scintillanti decorazioni, svelate lo scorso 25 novembre.
E, l’allestimento delle migliaia di ninnoli in vetro iridescente, ha richiesto, da parte dello staff della Royal Collection Trust, un’applicazione di ben 13 ore. Sono occorse 9 persone, solo per trasportare la gigantesca pianta nella Hall; poi sistemata in verticale, tramite l’aiuto di altro personale, che attendeva nella galleria del salone.
La Royal Family, insomma, è pronta per i prossimi festeggiamenti. Un fine anno, appassito dall’assenza, tra le stanze nobiliari, del Principe Filippo. Eppure, o forse proprio in virtù di questo – non si tratterà di una ricorrenza sottotono. La sovrana intende riunire a Sandringham tutti i parenti, sotto l’improrogabile egida della tradizione.
Vengono rispolverate, difatti, le antiche usanze applicate già, nel 1832, dalla madre della regina Vittoria. importate a Corte dalla Germania. Fu, però, il marito di Vittoria, il principe consorte Albert, anch’egli di origini tedesche, a rendere popolare l’abitudine, sia nel regno che in tutto il continente Europeo, a partire dal 1848. Sull’Illustrated London News di quell’anno comparve proprio un ritratto, che raffigurava la famiglia reale intenta a decorare l’albero, presso gli State Apartment.
Location, aperta, oggi, ai visitatori, e che rimarrà tale fino al 3 gennaio 2022. E con, accanto, una novità: una mostra (aperta, quest’ultima, fino al 31 gennaio) di abiti indossati dalle adolescenti Elisabetta e Margaret, durante una serie di pièce teatrali dal carattere ‘privatissimo’, messe in atto tra il 1941 e il 1944, per raccogliere fondi, in favore della Royal Household Wool Fund (l’ente che si occupava di trovare la lana, necessaria per realizzare la maglieria dei soldati al fronte).
Una tra le consuetudini più bizzarre, riguarda, poi, una bilancia. D’etichetta, gli ospiti vengono pesati – avete capito bene – subito dopo il loro arrivo a Palazzo e, a seguire, subito prima della loro partenza. Il motivo? Vedere quanto peso hanno guadagnato, grazie al susseguirsi di pranzi e cenoni. Più la cifra sale, più gli ospiti ‘dimostrano’ – a loro modo – di aver gradito i pasti. E’ un modus operandi che, stando a chi dell’argomento ne mastica, “risale ai primi del Novecento, quando sul trono britannico c’era Edoardo VII. L’usanza serviva a certificare il divertimento dei presenti“. Non fraintendete, non si tratta di ‘mettere i tacchini all’ingrasso’ ma, piuttosto, assicurarsi che i presenti si sentano ‘totalmente a proprio agio’.
Gli esperti non sanno definire adeguatamente il peso ideale che un commensale dovrebbe raggiungere per soddisfare la stravagante richiesta della Sovrana. Di fatto, pare che un aumento di 3 libbre, pari a circa 1,3 chilogrammi, rappresenti il picco massimo finora raggiunto. Un insolito da farsi, assurto, ora, più che altro, a gioco. Un momento di convivialità familiare, in cui saziare adeguatamente spirito… e pancia.
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