Quando Hermione aveva deciso di ‘dire addio’…
Alzi la mano chi non ha mai sentito parare di Harry Potter. Ben diverso è, se si tratta di conoscere i retroscena, che si celano dietro le riprese delle vicende del celebre Maghetto. Dei problemi con l’alcool di Daniel Radcliffe già eravamo a conoscenza. Ora esce allo scoperto anche l’altrettanto famosa Emma Watson che confessa, in corso d’opera, di essere stata più volte tentata di abbandonare il ruolo. L’attrice britannica ha confessato di essersi sentita sola: “Ero spaventata. Non so se vi siete mai sentiti come se foste arrivati a un punto, in cui pensi ‘sarà così per sempre’.”
Dunque, alle soglie dell’Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts, special televisivo dedicato alla Saga, emergono stralci delle interviste rilasciate, in occasione della rimpatriata, dagli attori, che hanno voluto svelarsi ai propri estimatori.
Così, l’interprete di Hermione ha raccontato che, nel 2007, alla vigilia delle riprese del quinto capitolo: Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pensò davvero di mollare tutto. All’epoca, David Yates era stato scelto per dirigere il nuovo capitolo ed in prima persona ha confermato: “Una cosa che mi disse la produzione su Emma è che non era sicura di volere tornare in un altro capitolo“.
Del resto, la Watson aveva 16 anni e il successo la stava letteralmente travolgendo: “Ero spaventata. Le cose iniziavano a diventare audaci per tutti noi“.
Anche Rupert Grint che, nella lunga serie di film interpretava Ron Weasley (il miglior amico del protagonista), ha ammesso di aver attraversato un momento del genere: “Ho provato sentimenti simili a quelli di Emma, ma non ne abbiamo mai veramente parlato“.
Vien da dire, con tutta la comprensione possibile, che si trattava di adolescenti e, per questo, era assai complicato aprirsi e denunciare le rispettive paure: “Non ne abbiamo parlato, perché eravamo solo ragazzini. Un 14enne non va da un coetaneo a chiedere se va tutto bene“.
Per fortuna, la beniamina, forte nella vita così come nella finzione, seppe superare la crisi, con buona pace del suo affezionato pubblico, regalando, in tal maniera, nuovi capitoli ad una scrittura che, di parola in parola e grazie al talento della sua autrice, pare non essere venuta mai a noia. Né mai tramontata. Neppure adesso, trascorsi tanti anni.
LEGGI ANCHE: Mi presento: Harry Potter… in carne ed ossa
LEGGI ANCHE: Daniel Radcliffe, apologia di Harry Potter. Dal successo all’alcoolismo