Fedez e quelle sue frasi incriminate…
Non c’è vilipendio. Così, la Procura di Milano ha stabilito che venisse chiesta l’archiviazione, nel procedimento contro Fedez, per il brano: Tu come li chiami.
“I politici italiani io li chiamo infami, tutti quei figli di cani, tu come li chiami. Carabinieri e militari io li chiamo infami, tutti quei figli di cani…”, recitano i versi. Affermazioni che, stando ai Giudici, non presentano i connotati del vilipendio, “ma solo quelli – penalmente irrilevanti – della critica aspra, della provocazione e della ricerca spasmodica della notorietà“.
Sentenza che, più che lasciare sgomenti, conserva in sé un pizzico di amaro, per la banalità di cui l’intera faccenda si veste.
Ma torniamo a noi…
La denuncia era stata presentata, a suo tempo, dall’associazione Pro territorio e cittadini onlus, con particolare riferimento al passaggio che attiene le Forze dell’ordine. Nella richiesta di archiviazione si legge, ancora: “Il personaggio è legato, a doppio filo, alla sua appartenenza ad una ‘figura’ che possiamo definire ‘maledetta’ e da essa e con essa esprime la propria esistenza, costruita su eccessi e provocazioni. Non è, questo, un tentativo di sminuire o vedere in diversa (favorevole) luce l’espressione di Fedez, ma è un’analisi prettamente giuridica e giuridico-sociologica“.
Tutto vero, se non si aprisse, data l’influenza che esercitano, ad oggi, i Social, la possibilità – affatto esclusa – di emulazione, da parte di chi, non in grado di interpretare le provocazioni tipiche di un artista, le prende a modello, pensiero e registro linguistico da adoperare, a piacimento e spesso senza criterio.
Scelleratezze, dettate, il più delle volte, da ignoranza.
“Oltre a rammaricarci profondamente, desta enorme preoccupazione poiché, qualora tale interpretazione venisse avvallata anche dal giudice per le indagini preliminari, significherebbe riconoscere delle aree di impunità, che non appaiono tollerabili in uno stato di diritto“. A parlare, al riguardo, Roberto Colasanti, colonnello in congedo dell’Arma dei Carabinieri e firmatario della denuncia. Dunque, si preavvisa opposizione: “Per tale ragione e per rispetto dei carabinieri caduti nell’adempimento del dovere e delle sofferenze che tuttora patiscono gli orfani e i loro familiari“.
“Non mi meraviglia più di tanto“, c’è chi sostiene. “Sempre più spesso si ripetono, da parte della Magistratura, valutazioni di giustificazione, per azioni o atteggiamenti che danneggiano l’Arma e i suoi Carabinieri“, asseriscono altri. Insomma, il clima, generale, è di sconforto: “Sarebbe bello conoscere la posizione di quel magistrato, se tali offese venissero dichiarate nei suoi confronti. Per quanto mi riguarda, dico al cantante grazie del complimento e a quel magistrato ricordo che affermare il senso di giustizia, di rispetto verso una Istituzione dello Stato diventa una lezione di educazione civica, ormai quasi scomparsa nel nostro bel Paese“.
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