Ecco la Fiera del banale e dell’osceno
Sapore di guai, non solo all’estero – lo abbiamo visto di recente – ma anche qui da noi, quando si tratta di atlete. È, difatti, scattata una procedura di contestazione disciplinare nei confronti del giornalista di Rai Sport Lorenzo Leonarduzzi e provvedimenti simili saranno presi anche nei confronti del collaboratore tecnico Massimiliano Mazzucchi. I due telecronisti sono finiti nel mirino delle autorità, per via di alcuni commenti razzisti, sessisti e body shaming pronunciati martedì mattina – su Rai Play 2 – durante la diretta dei Mondiali di nuoto, in corso di svolgimento a Fukuoka, in Giappone.
LA CRONACA
Un’occasione persa, insomma, per tacere. Commentando la prova di Riccardo Giovannini ed Eduard Timbretti Gugiu, nei tuffi sincronizzati, Leonarduzzi storpia il nome dell’atleta italiano – tanto per cominciare – cavalcando un famoso stereotipo sul linguaggio cinese. Riccardo diventa, dunque, Liccaldo. “I cinesi direbbero così“, è la frase pronunciata a seguire – nel convincimento, forse, di far divertire il pubblico – e finita nel video di pochi secondi che circola in rete. E ancora: “Fuma bene, fuma sano, fuma pakistano“.
Nulla di che, si intenda… se non quello che potremmo definire cattivo gusto.
C’è, poi, un discutibile dibattito, sempre tra Leonarduzzi e Mazzucchi, infarcito di altrettanti stereotipi: “Le olandesi sono grosse“. “Come la nostra Vittorioso“, facendo riferimento alla tuffatrice azzurra Giulia Vittorioso. “Eh grande eh“, proseguono i due, prima di arrivare a una conclusione ancora più sconcertante. “Tanto a letto sono tutte alte uguali“. Ilarità da bar, se non fosse che il ruolo dei due è ben diverso e la situazione, del tutto inappropriata.
Il meglio di sé, tuttavia, lo danno subito dopo: “Questa si chiama Harper, è una suonatrice d’arpa. Come si suona l’arpa? La si…” “La si tocca?“. “La si pizzica“. Da qui, il dialogo è ancora più scadente. “Si la do“. “È questo il vantaggio, gli uomini devono studiare sette note, le donne sono soltanto tre, Si La Do“. E dove?. “Sol Sol Fa“.
METTIAMOCI UNA PEZZA
La giustificazione, una volta resisi conto del putiferio, suona – però – ancora peggio: “Prendo le distanze da tutto quello che è stato captato da un microfono rimasto acceso per esigenze tecniche e lontano un metro e mezzo da me. Alcune di queste frasi che mi sono state attribuite non le ho proprio dette“. Così, Leonarduzzi.
“Sono parole che non mi appartengono – prosegue – lontane dal mio modo di essere e pronunciate fuori onda, mentre chiacchieravo col collega. Sono già stato vittima un paio di anni fa di un incidente increscioso. A maggior ragione, ora sto particolarmente attento a quello che dico. Non voglio che la mia professionalità venga macchiata da queste situazioni“.
Già, appunto. Magari, l’esperienza pregressa avrebbe dovuto servire da monito… Fatto sta:
“Un giornalista del Servizio Pubblico non può giustificarsi relegando a una ‘battuta da bar’ quanto andato in onda“, chiosa, per tutta risposta, l’amministratore delegato Roberto Sergio che, immediatamente, ha preso le sue contromisure. “Ho dato mandato agli uffici preposti di avviare la procedura di contestazione disciplinare e ho chiesto al direttore di Rai Sport Iacopo Volpi che faccia rientrare dal Giappone immediatamente il telecronista Lorenzo Leonarduzzi e il commentatore tecnico Massimiliano Mazzucchi“.
Redarguiti, come due bimbi che hanno commesso l’ennesima marachella. Benvenuti, Signori e Signore, nel Servizio Pubblico Italiano.
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