Ho deciso: nel 2024 rifaccio la sala
Alle porte del 2024, ritorniamo a parlare di arredo e di tutto quel che va… o non va più di moda. Del resto, il tempo passa e, con il trascorrere degli anni, mutano anche le esigenze dell’abitare. Così, ad esempio, è per la sala da pranzo, tra gli ambenti custoditi, in passato, oggi sempre più versatile.
D’altronde, è difficile trovare, adesso come adesso, specie negli appartamenti urbani, spazio a sufficienza per la famosa sala di rappresentanza, quella dei pranzi e cene importanti, destinata a quell’unico indirizzo.
Semplicemente, ci si evolve e ci si allinea con le richieste del presente; da quel che concerne l’illuminazione, ai colori, alla scelta del mobilio, consapevoli che ciò che, magari, è stato in voga a lungo e, al momento, risulta superato.
- Partiamo, allora, dalle luci. Si, al riguardo, alla creazione di uno spazio intimo, ma attenzione a non lasciare buio il salone. Una giusta illuminazione crea atmosfera. Non solo, in considerazione dei vari momenti del quotidiano va gestita adeguatamente. Non un solo lampadario centrale, dunque; bensì, una serie di punti ‘strategici’, da adoperare e su cui puntare, a seconda delle diverse occasioni, nell’arco delle 24 ore
- Bando ai colori ricchi e saturi: il rosso, il senape… a meno che non vengano adoperati con misura. Si corre il rischio, altrimenti, di appesantire l’ambiente, in special modo se si è puntato su di un arredo classico. Cambia il discorso, scegliendo soluzioni di design moderne e briose. Occhio anche agli abbinamenti ma, se proprio volete andare sul sicuro, le sfumature neutre vi offriranno la risposta che stavate cercando
- La credenza? Ripostiglio per le stoviglie, motivo anche di vanto, poiché in vista è sì elegante, ma rimane molto legata alla tradizione. Se, quindi, l’intento è ringiovanire l’aspetto di casa, si può considerare di spostare piatti e bicchieri altrove e sostituire il mobile con altri, meno ingombranti e di uso più immediato
- Il concetto di versatilità va spesso a braccetto – o, almeno, così era fino a qualche tempo fa – con quello di open space. Eliminate le pareti, cioè, si guadagna anche spazio. Ebbene, è altrettanto vero che si va verso un recupero del senso della privacy. Ecco, allora, che avere la zona pranzo i concomitanza al resto, vale a dire cucina e salotto e magari anche all’area dedicata all’ufficio non è il massimo. Complicato isolarsi e concentrarsi sulle proprie attività. Pertanto, laddove possibile, è preferibile una definizione separata di ogni singola stanza
- Abbasso i coordinati, viva, invece, un impronta più eclettica per la propria casa. Questo è quanto prevedono le più aggiornate tendenze. Palette di colori variegate, sedie in stili diversi tra loro; tavolo, lampade e applique, non necessariamente in sintonia. Mescolando si impara e si scoprono nuove armonie
- Non ci formalizziamo… troppo. Questa è la regola, sulla base di quanto elencato finora. Tradotto, anche nelle abitazioni di rappresentanza, una visione aggiornata del vivere casalingo vuole – anzi, pretende – soluzioni più informali, calde e accoglienti
- Se, infine, il tavolo è e rimane il fulcro della sala da pranzo e lo si acquistava – una volta – grande e imponente, ai giorni nostri se ne fa un uso diverso. Di conseguenza, meglio optare per dimensioni leggermente più ridotte o, nel dubbio, per linee scomponibili, allungabili. Tra l’altro, di modelli ce le sono tanti, signorili ed enormemente pratici, rispetto alle dinamiche di apertura
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