Fall- winter 2020/2021… vi presentiamo il ‘bello’ che verrà
Guardaroba dell’inverno. Troppo in anticipo sui tempi? Niente affatto. Chi conosce bene il comparto moda sa che, da sempre, si gioca all’avanguardia, sbizzarrendosi nello sfoggio di colori, stoffe, abbinamenti che riescano, al contempo, a stupire – cosa sempre più rara, dal momento che, a ben guardare, è già stato inventato di tutto – e a corrispondere con le nuove esigenze di mercato, giorno dopo giorno più attento, ancorché alla forma, ai ‘contenuti’.
Voce alle sfilate, le collezioni autunno/inverno 2020/21 dettano legge su stili e tendenze. Un gioco ‘serio’, che oltretutto si incrocia con i ritmi, ancorati, di una crisi, che non ha risparmiato neppure l’abbigliamento. Anzi. Ma che si propone, per il prossimo futuro, di riguadagnarsi il suo spazio. Quello, da data immemorabile, territorio incontrastato del made in Italy.
Se, dunque, Prada e Givenchy destrutturano capi ‘sempiterni’, maison come Fendi o N21 propongono un ritorno al classico, modernizzato. Tanta maglieria grossa: cardigan, in primis (firmati Dolce&Gabbana), e fiocchi ovunque (Celine).
Il cappotto si fa lungo, XXL; e c’è addirittura chi lo disegna in versione ‘orsetto’. Il tailleur, nell’armadio, continua a dettar legge, ma la chiave di lettura è maschile, da abbinare alla camicia a righe da uomo e la cravatta.
Pezzo dopo pezzo, un pot-purri di indumenti, in cui ogni elemento è studiato con dovizia e il dettaglio non è più tale, perché si erge a protagonista.
Se la CAPPA resta tra gli oggetti cool, l’esagerazione – più in generale – trova sbocco nell’interpretazione delle linee. SPALLINE alla Thierry Mugler , in pieno revival anni ’80. E poi il VINILE, da ‘spezzare’, grazie ad accessori neutri.
Il CARDIGAN, tricotat, costitisce l’emblema della stagione fredda e se l’effetto rétro si interseca con i trend più à la page, non c’è donna che resista. Che dire del TRENCH? Nell’armadio non può e non deve mancare. Ballerine o stiletti dalle inarrivabili altezze, purché si parli di GIACCA e CRAVATTA, pantaloni slim.
Ampio, così vole la moda. Ecco allora che lo stile GIPSY si avvicenda a CAMICIE adornate di fiocchi. Il VELLUTO resta, al netto dell’eleganza, la sua massima espressione; ma se quest’ultimo va esibito ‘liscio’, a creare volume è, invece, l’eccesso di TULLE, da indossare con la stessa disinvoltura con cui si vestono le GONNE COLLEGIALI.
Le Lolite dei nostri giorni si voltano agli anni ’90, quando incontrano i tratti SETTECENTESCHI di un Versace, tutto da rivisitare… e ritornano bambine con i CAPPOTTI IN PELLICCIA, scelta non meno divertente che etica. MINI DRESS si alternano a misure EXTRALARGE, quasi che si fosse rovistato – di nascosto – tra i cassetti di Lui.
E ancora, FRANGE e BUSTIER, da esibire, mai sfacciatamente.
La PELLE è promossa anche lei: marrone, e non c’è alternativa e poi il più romantico dei ritorni: l’ABITO DA SERA, con tanto di guanti al seguito. Perché ci si dipinga come ci pare, il sogno di sentirci principesse, almeno per una volta, quello non ce lo toglie nessuno.
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