Il ‘gioiellino’ Fiat pronto ad ottobre 2020. La Prima 500 elettrica: esperienza di lusso dai tratti urbani
Una storia che si tramanda da ormai tredici anni. Avete presente il trench, oppure quei capi che via via hanno assunto la definizione di intramontabili? Ebbene, stesso dicasi per Fiat 500. Non passa di moda. Si cesella, semmai, in maniera da risultare costantemente attuale, aristocratica quanto basta ma non sopra le righe. Le vendite, del resto, non mentono: circa 190.000 esemplari, consegnati ogni anno. Cos’altro aggiungere? E, invece, da aggiungere, c’è. C’è che il comparto torinese ha pensato di affiancare, alla più nota citycar, un modello ibrido: ‘leggero’. Una versione Elettrica, insomma, rielaborata, appena, in punta di matita.
Le prenotazioni della Fiat Nuova 500 si contavano già nel mese di marzo. Non ci sono voluti neppure tre mesi per esaurire – in termini di vendita – le 500 edizioni numerate della Cabrio, proposte a 37.900 euro. Curiosità, desiderio di esclusività… La Prima è dunque arrivata in versione chiusa – qui il costo si aggira sui 34.900 euro – e, da pochi giorni, è tornata a listino anche la sorella scappottata. Attendono ottobre quando, alla fine del mese, sarà possibile ordinarle.
E qui, più confortante tra le notizie, i prezzi calano ulteriormente: ci si aggira intorno ai i 30.000 euro (dai quali vanno detratti gli ecobonus statali). 80.000 unità ogni anno, in quel di Mirafiori, sotto lo sguardo attento di 1200 persone. Esperti di tutti i livelli, consapevoli di avere tra le mani quello che potremmo definire un gioiellino.
E, nel gioco all’immaginazione, perché non concedere, intanto, la possibilità di verificare direttamente al volante – o magari accomodati sul sedile laterale – la guida e l’impatto estetico di un’auto, destinata a far parlare di sé ancora a lungo?
Ecco, allora, che una tra le Cabrio destinate ai collaudi è stata, invece, convogliata ad accogliere quanti fossero in vena di sperimentarsi e di sperimentarne – soprattutto – prestazioni ed efficienza.
Compatta è – 363 cm da paraurti a paraurti – e come tale resta; tuttavia le dimensioni – più sei centimetri in lunghezza e in larghezza; più tre in altezza – si fanno… più possenti.
Probabilmente, le autentiche novità abitano – come spesso accade – nei dettagli: luci anteriori parzialmente inglobate nel cofano; profilo cromato lungo la fiancata; maniglie delle porte, sorta di incavi dotati, all’interno, di un pulsante a sfioramento per sbloccare la serratura; e l’immancabile firma, accompagnata da sottili baffi cromati, che prende il posto del logo Fiat, nel frontale. Parafrasando, un passaggio dall’età dell’infanzia a quella adolescenziale. L’aria rimane fresca, ma quel fare sbarazzino si perde, per lasciare spazio ad una più adulta visione della realtà.
Ma avventuriamoci nell’abitacolo… i sedili conservano la forma consueta ma ne guadagnano in larghezza (più 4,2 cm, con poltrone più distanti fra loro, più comode e dotate di regolazioni più accurate: ora esiste una vera registrazione in altezza). La presenza della batteria, al di sotto del pianale (come in tutte le elettriche), alza di qualche centimetro il pavimento, garantendo inoltre una posizione di guida più distesa.
Passiamo alla plancia: ben fatta – come diremmo di una bella donna – e contornata da un profilo lucido che disegna un ovale, ospita un chiaro cruscotto digitale di 7” e un display centrale touch di ben 10,25”. L’impianto multimediale (di serie nelle versioni la Prima) è sofisticato. Connesso alla rete, include Apple CarPlay , Android Auto e il navigatore 3D; previsti anche l’hot spot wi-fi, al quale si possono collegare fino a otto dispositivi, il caricatore senza cavo per i cellulari e i comandi vocali, che consentono di scegliere la musica preferita, o anche di variare la temperatura.
Potenziati tasche e cassetti (ce n’è anche uno, molto capiente, fra i sedili, al posto della leva del freno a mano, che ora è elettronico). Immodificati, al momento, le sedute posteriori e il bagagliaio.
Già, ma come si guida? Più semplice che cambiare canale, sdraiati sul divano di casa. Il tasto di avvio si trova subito dietro il volante; poi occorre premere uno tra i pulsanti al centro della plancia, nell’opzione marcia avanti e retro. Una leggera pressione sull’acceleratore risveglia, infine, il motore anteriore, da 118 CV.
Per il resto, dosare la progressione, tra dolce e decisamente rapida, è pour divertissement. Basta fare leva, di poco, con il piede destro: sono nove i secondi dichiarati nello 0-100 (e ancor più i 3,1 nello 0-50) dello sprint. Sterzo ultra leggero e con diametro di svolta contenuto: 9,7 metri. Telecamera con vista dall’alto a 360°: un giocattolo ‘sicuro’ per chi si muove in città, destreggiandosi fra traffico e parcheggi.
Nella legenda delle opportunità non ci si poteva esimere dalle modalità di guida. Passando dalla Normal alla Range, si migliora l’autonomia, accrescendo il recupero di energia, durante i rallentamenti. La casa dichiara fino a 458 km di autonomia con un pieno di corrente, che in pratica corrispondono a 20-30 ore di utilizzo. C’è poi una terza scelta: la Sherpa, il ‘salvatutto’ nelle condizioni in cui si abbia la necessità di raggiungere un punto di ricarica, batteria agli sgoccioli. Ne consegue: velocità vincolata a 80 km/h e disattivazione degli accessori non fondamentali (come la funzione di riscaldamento sedili).
In quanto a ricarica, la batteria agli ioni di litio da 42 kWh sfrutta la presa nel parafango posteriore destro e prevede diverse soluzioni. Dal garage di casa in cui, disponendo di 3 kW, si arriva al 100% in 15 ore; alla colonnina pubblica a corrente alternata trifase che può fornire almeno 11 kW, con tempi ridotti di quasi un quarto. E c’è, poi, la ricarica ‘rapida’, in corrente continua, fino a 85 kW: 35 minuti per arrivare all’80% e 5 minuti per immagazzinare l’energia che serve per percorrere 50 km.
Guida semiautonoma, garantita dal cruise control adattativo, che regola la velocità in base al traffico, e il centraggio automatico in corsia, completano l’opera, funzionalmente ad un utilizzo fuori dalla città, avvalorato e potenziato anche dall’autonomia media, di circa 320 km, rilevati nel ciclo di omologazione WLTP.
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