Gradient lips: il beauty trend ‘made in Korea’

Gradient lips: il beauty trend ‘made in Korea’

Concentrate il colore all’interno delle labbra e poi lasciate che sfumi, gradatamente – questa è la parola chiave – verso l’esterno. Avete appena aderito all’ultimo trend made in Korea, in fatto di trucco. Gradient lips – il nome esatto – per una tecnica che concentra lo ‘scuro’ in prossimità dei denti. Tutto il contrario di quanto, finora, appreso dal Bon Ton del make-up accurato; in tendenza, con quanto proposto, già da diversi anni, sulle passerelle.

Sebbene le gradient lips siano spesso associate a labbra sfumate e vibranti, non vogliamo limitarle a un solo stile specifico. In parole povere, i gradienti si ottengono stratificando due o più prodotti. Le labbra sfumate possono essere realizzate in qualsiasi nuance, dal nude ai toni più accesi. Possono essere minimal o glam, come si preferisce“. Parola di Dear Dahlia. “Una sfumatura naturale – spiega il team del ‘prestige vegan brand’ – che si diffonde dal centro delle labbra al resto, creando un broncio naturale e giovane, ad esempio, è perfetta da sfoggiare tutto il giorno“.

Un metodo elementare da eseguire

Perfette da sfoggiare… ancor più che dal vivo – imbavagliate dalle mascherine – in Rete, le gradient lips aggiungono quel tocco di esotico al maquillage che, a ben guardare, ci riconduce alla fascinazione dell’Oriente. Un esercizio, in fin dei conti, semplice da realizzare, ma dal potenziale non indifferente.

Prima di tutto, occorre stendere sulle labbra un lip balm, per prevenire la desquamazione e massimizzare l’espressione del colore. Po si procede, applicando la tinta al centro delle labbra e picchiettando con i polpastrelli verso il perimetro, fino a creare un effetto sfumato, graduale. Il tocco finale? Lucidalabbra o olio per labbra, per una finitura satinata”. Così vogliono gli esperti.

I prodotti adeguati per un perfetto risultato

Tramontata, dunque, l’era delle matite per le labbra, gli strumenti ‘giusti’ sono, invece, pigmenti concentrati con applicatori cushion e rossetti, dalla sfumatura ‘già scritta’, come i water lip-stick. È preferibile utilizzare, in ogni caso, cosmetici che hanno un applicatore floccato o a pennarello. In sostituzione, ci si può industriare con un pennello o – perché no? – con un cotton fioc. E se la mania dilaga anche in Occidente, non mancano le Maisons che, sul mercato, hanno già introdotto prodotti in doppia tonalità, appositamente studiati per ottenere l’effetto desiderato.

Da una parte, è vero, il risultato glow – un po’ bambola – fa impazzire la generazione Millennials. D’altro canto, tuttavia, seduce con il suo sguardo a ritroso, rinverdendo le origini di un mondo lontanissimo e pregno di significato, come quello delle geishe.

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