Valentino Garavani Rockstud X: non chiamiamola solo borchia

Il compleanno, da Valentino, si festeggia così, con un bel 10. Del resto 10/10 è la data di ricorrenza del decimo anniversario degli accessori Valentino Garavani Rockstud.

Non un caso, dal momento che, alle spalle del brand si delinea un progetto, studiato sin nei minimi dettagli: Valentino Garavani Rockstud X, dove l’ultima lettera altri non rappresenta se non l’antico numero dieci, secondo il computo Romano. Ma è di più. Sta a simboleggiare una firma collettiva. Quella di artisti, designer e marchi, coinvolti in una sorta di laboratorio creativo dall’animo ‘open’, il cui obiettivo consiste nel reinterpretare la ‘Stud‘; la borchia, che caratterizza e rende immediatamente riconoscibili gli accessori che la riguardano.

UN DUO D’ECCEZIONE

Ai posti di combattimento – si fa per dire – Pierpaolo Piccioli, direttore creativo per la Maison, perla di diamante per l’Italia, e Craig Green, 34 anni, già vincitore dei Fashion Awards 2018 come designer britannico dell’anno – per quanto concerne le collezioni maschili – e tra gli scelti da Moncler per il progetto Moncler Genius, nelle stagioni FW18 e SS19.

Un’operazione, quella in atto, piuttosto spericolata, giacché nell’idea di Piccioli è di reinterpretare i codici della celeberrima Casa di Moda, mettendone il luce il carattere – del tutto inaspettato – più punk e ribelle. Un esperimento in parte già in atto, grazie alla Valentino Garavani Roman Stud, edizione formato macro della borchia.

VERSO NUOVI TRAGUARDI

Ora, nella medesima, sfida, un ulteriore passo. Eccesso di zelo, forse, per un Marchio d’eccellenza, che mai ha manifestato segni di stanca o di cedimento, pressoché inevitabile. Ci prepariamo, dunque, spettatori di un immaginario insito nelle menti più fervide del Pianeta Moda, consapevoli che sia pur avendo visto sbucar fuori il coniglio dal cappello in innumerevoli occasioni, ogni volta il piccolo ‘miracolo’ riesce – nostro malgrado – a lasciarci a bocca aperta.

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