Metti una sera a cena… l’ultimo DPCM

Metti una sera a cena… l’ultimo DPCM

Eravamo lì, chi seduto a tavola, chi comodamente rilassato sul divano… tutti, in trepida attesa di conoscere le ‘novità. Desiderosi di ascoltare il suono di quella voce che, per mesi, ci è diventata quasi familiare, parte integrante del nucleo domestico. E Conte, dopo un po’ di trepidazione ma fedele alle promesse – ha fatto la sua comparsa. Appena terminato l’incontro con le Regioni si è palesato, a reti praticamente unificate, nelle nostre case e, per l’ennesima volta, ci ha raccontato cosa accadrà. Un po’ come assistere ad un teleromanzo. Ecco, dunque, l’anteprima della prossima puntata.

In sintesi: la possibilità, per i sindaci, di chiudere, dopo le 21.00, strade e piazze della movida a rischio assembramenti; limitazioni alla ristorazione; ingressi scaglionati, per quel che attiene alle scuole superiori; divieto, per quanto riguarda gli sport di contatto amatoriali. Un elenco di stop, al fine di “tutelare la salute e l’economia“, con le stesse parole del Premier, e nella speranza di evitare un ulteriore lockdown

Il Presidente del Consiglio ha firmato, in serata, le nuove regole “per il contenimento e la gestione” dell’epidemia da Covid-19, in vigore da oggi, fino al 13 novembre. Eccezion fatta, per quel che concerne la didattica a distanza e gli ingressi scaglionati alle scuole superiori, spostati a partire dalle 9,00. Le seguenti norme verranno introdotte da mercoledì 21 ottobre, per dare tempo agli istituti di organizzarsi.

Vediamo insieme, allora, i principali punti del nuovo decreto:

Movida

Va detto, tra le righe non c’è il riferimento esplicito ai sindaci, ma saranno loro ad avere la responsabilità di introdurre una sorta di mini-coprifuoco, laddove la vita notturna rischi di compromettere la situazione. Si recita: in “…strade o piazze nei centri urbani, dove si possano creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00; fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private“. 

Scuole Superiori 

Si conferma la volontà di continuare le lezioni in presenza, introducendo, tuttavia, l’opzione di forme flessibili di didattica e di ingressi scaglionati, per le scuole superiori. Obbligatoriamente, non prima delle 9,00, anche per diluire le presenze sui mezzi pubblici, nelle ore di punta. “Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza“, si evince, “per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’Istruzione da parte delle Autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza“.

Per quanto riguarda l’accesso alle aule, è in analisi un’ulteriore ‘modulazione’ della gestione degli orari d’ingresso e di uscita degli alunni: “anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga, in ogni caso, prima delle 9,00. Allo scopo di garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure adottate, è promosso lo svolgimento periodico delle riunioni di coordinamento regionale e locale“.

Università

Le Università“, si scorre tra le righe, “sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento, predispongono, in base all’andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, in presenza e a distanza, in funzione delle esigenze formative, tenendo conto dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria“. Tali disposizioni “si applicano, per quanto compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica“.

Ristorazione

Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 sino alle ore 24.00, con consumo al tavolo e con un massimo di sei  persone per tavolo. Sino alle ore 18.00, in assenza di consumo al tavolo. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24.00, la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Continuano ad essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale, di almeno un metro“. Restano comunque aperti “gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante, situate lungo le autostrade“. Obbligatorio, per gli esercenti, esporre all’ingresso del locale un cartello, che segnali il numero massimo di avventori ammessi contemporaneamente nel locale, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

Sport 

Il Dpcm conferma lo stop agli sport di contatto, a livello amatoriale e alle competizioni dilettantistiche. Inalterate le disposizioni sul numero degli spettatori agli eventi sportivi. “Lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport, è consentito soltanto per gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra, riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali, discipline sportive associate, Enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali“.

Per tali eventi e competizioni“, prosegue il Decreto, “è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori, per manifestazioni sportive all’aperto, e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi“. 

Sagre, fiere e convegni

Si stringe, poi, la maglia per “sagre e fiere di comunità“. “Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di Protocolli validati dal  Comitato tecnico-scientifico” e “secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi, tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro“.

Sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza“, continua il testo. “Tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e a condizione che siano assicurate specifiche misure, idonee a limitare la presenza del pubblico. Nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni. E’ fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza“.

Contact tracing

Infine, una novità, vale a dire l’obbligo, per le Asl, di segnalare i contagi sull’App Immuni. “Al fine di rendere più efficace il contact tracing, attraverso l’utilizzo dell’App Immuni“, viene disposto che, “all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della Azienda Sanitaria Locale, accedendo al sistema centrale di Immuni” sia fatto obbligo “di caricare il codice chiave, in presenza di un caso di positività“.

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