Quando Lilia è solo un nome. Quando donna è uguale a buio

Quando Lilia è solo un nome. Quando donna è uguale a buio

Ne abbiamo ascoltate di ogni, bisogna ammetterlo. Ma fino a questo punto, ancora, non ci eravamo spinti.

Immaginate che il vostro ‘Lui’ abbia un’amante. Amara constatazione, ma nulla che non si sia già visto. Fate un ulteriore, piccolo, sforzo, ora, e supponete che, sempre il partner, decida, una sera, di condurre con sé, al rientro dalle scorribande, la terza incomoda. L’intrusa, nel cuore delle mura domestiche. E che si presenti, peraltro, in stato nient’affatto lucido.

Ubriaco, ancora, domandatevi quale potrebbe essere la vostra reazione, se vi costringesse a cucinare ‘per due’. Cosa vi passerebbe per la mente? Di sicuro, sappiamo cosa deve aver provato Lilia Sudakova. 26 anni, top model, evidentemente stufa dei continui e ripetuti soprusi del marito.

A conseguenza diretta e a suon di coltellate, si è interrotta, perciò – bruscamente – l’esistenza di Sergey Popov. Un gesto disperato, evidentemente, quello della ‘nostra’, vessata, a quanto racconta la cronaca, da incessanti umiliazioni. Non è bastata la copertina di Vogue, né il prestigio di una carriera in salita, a salvarla dall’istinto di rivendicare quello che considerava un proprio diritto: rispetto. Quello preteso – e a ragione – da chi si ama. Da chi vanta di amarci.

Legittima difesa, dunque, la risoluzione. A fronte del fatto che, appena dopo l’accaduto, la donna si sia affrettata a richiedere l’intervento di un’ambulanza. Nulla da fare per lo ‘sfortunato’ consorte. Popov è deceduto successivamente al ricovero in ospedale.

Tuttavia, se vale la regola secondo cui ‘ad ogni azione ne corrisponde un’altra, uguale e contraria‘, non c’è da stupirsi. La gelosia di Lilia nel veder rincasare il coniuge insieme ad un’altra. Sergey che la tratta come una serva e, al diniego nell’obbedire agli ordini impartiti, l’afferra per i capelli. La modella, che si difende come può, per come le viene. Come le suggerisce la pancia.

E’ finita bene? Male? Chi può dirlo…

Rimane quel senso di rimpianto – come solitamente accade – per tutti quei frangenti in cui cui, all’inizio, i rapporti sanno di buono… Poi il giocattolo si rompe. Il meccanismo entra in cortocircuito e si arriva qui, nella Terra di nessuno. Quel luogo occulto dell’anima, non arbitrato da regole, in cui tutto, ma davvero tutto, può succedere.

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