Quel piatto… da Mafiosi

Quel piatto… da Mafiosi

Pizzeria Mafiosi. Voi ci fareste un salto? Se non altro, stuzzicati dalla curiosità… E’ ciò che devono aver ipotizzato in quel di Colonia, sulla falsariga di un’idea previgente. Non più di qualche mese fa, in quel di Francoforte, era stata la volta della Pizzeria Falcone e Bosellino. E se il richiamo culinario si rivolge alla tradizione, l’allure pruriginoso, invece, fa rimando alla criminalità organizzata, secondo uno tra i più vecchi e consumati stereotipi che riguardano il Tricolore.

Uno smacco – a ben pensarci – alle famiglie delle vittime di Cosa Nostra. Un affronto per chi, abitante dello Stivale, ha perso i propri cari sotto la scure di gente priva di scrupoli. Ed eccola, la solita cantilena, riascoltata più volte fino alla stanca e pregna di luoghi comuni. Italia uguale Mafia. E non si tratta neppure di un caso isolato. A confermarlo, Sandro Mattioli, Presidente dell’associazione tedesca ‘Mafia Nein Danke (Mafia no grazie), intento a tracciare l’elenco dei locali che, del riferimento alla malavita, ne hanno fatto un giro d’affari. Così, a Muhlheim an de Ruhr il cibo più rinomato della Penisola si può gustare presso Cosa Nostra; ad Hannover, al Mafia Pizza; a Trier – gira che ti rigira stiamo sempre lì – al Pizza Mafia.

Un fenomeno, a quanto pare, sempre più diffuso. Il motivo? “Bisogna distinguere, intanto, tra i ristoranti, gestiti da Italiani o da Tedeschi“, spiega Mattioli. Il Falcone e Borsellino era, appunto, di derivazione teutonica. Un locale, con le pareti traforate da proiettili e le immagini dei Giudici vittime di Cosa Nostra affiancate alla foto di Marlon Brando, nel ruolo de ‘Il Padrino‘. Quasi a sottolineare che tutto fa brodo, insomma.

Il ricorso, presentato dalla sorella di Falcone, per uso improprio dei nomi era caduto nel vuoto, respinto dal Tribunale locale. Per fortuna, in quel caso, l’aveva avuta vinta il buon senso.

Una pizzeria che si chiama ‘Mafiosi’ andrebbe boicottata“, prosegue, ancora, Mattioli. “Abbiamo notato che l’uso di queste parole avviene sia in ambito italiano sia tedesco, ma con significato ben diverso. Se un nostro connazionale usa il nome Riina per una pizza, vuol dire tutt’altro rispetto all’uso che ne fa uno straniero. Perché i tedeschi, fondamentalmente, sono ignoranti in materia. C’è meno consapevolezza“.

Io, ad esempio, vengo da un paese dove c’è una pizzeria che, sul menù, ha in elenco la Pizza Cosa nostra“.

Quella dell’Associazione non è la sola voce ad essersi levata. “L’Europa deve chiarire che il divieto di usare il nome Mafia nelle insegne commerciali si estende a tutti i suoi simboli e sinonimi“, commenta, sgomento, Nando Dalla Chiesa, figlio del compianto generale Alberto. “Mafia Nein Danke – rincara la dose – fa benissimo a tenere alta l’attenzione e l’indignazione, in un Paese che sembra sonnolento“.

Si leva, in diniego, anche Nicola Morra, presidente della Commissione Nazionale Antimafia: “Pizza Riina? Mi sembra così grottesco. A quanto pare, manca la pizza o la birra Hitler, o quella di Pol Pot e possiamo fare la pizzeria dell’orrore…“.

Polemiche e come tali sensate o meno, a seconda dei punti di vista. Di fatto, come sempre accade, per chi il vissuto di certe esperienze ce l’ha nelle ossa, l’idea di vedere pressoché sponsorizzate le ’cause’ del proprio male non deve portare con sé nulla di buono.

Ed è vero che ‘la pubblicità è l’anima del commercio‘. Tuttavia, talvolta, bisognerebbe ricordarsi di frenare, che una guida spericolata non è detto conduca necessariamente lontano…

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