Roma chiusa? Ce pensa Sora Lella

Roma chiusa? Ce pensa Sora Lella

Va bene tutto, ma il lockdown impone certe ristrettezze che non trovano giustificazione. Bisogna rinunciare al supplì di Aldo, alla tiberina, con ragù di tre carni, porcini secchi e regaje di pollo. Poi, ai paccheri al sugo di coda alla vaccinara, alla trippa alla romana, alla coratella coi carciofi, alla cicoria ripassata in padella e, soprattutto, alle immancabili polpettine. Tutte specialità di ‘Nonna Lella‘, sin dal 1940.

Non è proprio possibile. In tempi di pandemia – dunque – ci si reiventa, giacché non esiste altra scelta. Neppure per uno tra i nomi che più a fondo raccontano del costume culinario della Capitale.

Ecco, allora che, in tutta fretta, si passa al delivery. ‘Voi non venite da noi? Che problema c’è, arriviamo noi da voi!’ Grazie a una partnership con Moovenda, realtà romana eco-friendly, i piatti dello storico ristorante, aperto nel lontano 1959, sono al sicuro. ‘Sora’ Elena Fabrizi, non ci abbandona, neppure a casa.

Del resto, proprio la sorella del più noto Aldo ci ha insegnato a farci viziare, ancora adesso, dai più classici tra i sapori capitolini, proponendoceli nella versione ciavatta, pane – sia ben chiaro – proveniente dall’Antico Forno Roscioli.

Una scelta, peraltro, ampia: si va dal Torre Caietani, farcito con coda alla vaccinara sfilacciata e pecorino romano Dop al Ponte Rotto, con cicoria di campo, guanciale affumicato e schiacciata di patate di Tarquinia. E poi, ancora, cipolla e paprica dolce. Nel Campo de’ Fiori finiscono le polpette sfragnate cor sugo suo, mentre il San Bartolomeo promette pollo ruspante disossato e peperonata.

Una serie di succulenti piatti, in linea con la storica trattoria, ora rieditati per l’asporto, ma a cui i quattro nipoti – Renato, Mauro, Simone ed Elena – eredi dell’insegnamento di casa Fabrizi, si sentono fortemente legati.

Non solo, l’offerta è compresa anche di dolci e bevande. A fare il paio col vino della casa, bianco o rosso, si incontrano le birre artigianali. Ed abbonda pure la scelta dei gelati. Tra i gusti, non può mancarne uno ‘dedicato‘, con ricotta romana dop, pasta frolla e composta di visciole; mentre quella di Renato è una vera leccornia, crema pasticciera trasformata in gelato. Per gli amanti del cioccolato c’è Renatella, classica crema spalmabile alle nocciole del Viterbese e cacao. A chiudere la sfilata, Amleto, zabaione all’uovo con Marsala Targa Florio, Zibibbo e amaretti fatti in casa, e Ciccio Roma: gelato di mascarpone all’uovo con miele millefiori biologico, sfoglia di cioccolato fondente 70% e nocciola pralinata.

Avete l’acquolina? Nel caso, potrete ordinare, per la consegna, dalle 11.30 alle 16.30, dal lunedì al giovedì e dalle 11.30 alle 21, dal venerdì alla domenica. All’interno del Grande Raccordo Anulare si copre l’intera area cittadina.

Renato Trabalza, nipote della Sora Lella, spiega l’importanza dell’utilizzo di box speciali, che rispettino appieno la cottura dei prodotti. Ribadisce che questo è un modo “per estendere l’attenzione ai dettagli che mettiamo noi, anche subito fuori dalla nostra trattoria e garantire al cliente un’esperienza piacevole e da ripetere”. Per Simone Ridolfi, CEO di Moovenda, d’altra parte, “è un piacere incontrare l’interesse di una realtà che rappresenta la vera romanità. E’ una collaborazione, che ci consente di perseguire insieme i valori di qualità ed autenticità con un partner storico, emblema della tradizione della cucina romanesca”.

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