Storia di corna, ma stavolta sfidano il vento, trainate dalle onde

Storia di corna, ma stavolta sfidano il vento, trainate dalle onde

A tutto si può dare credito. Dunque, se gli asini volano, perché le capre non potrebbero… surfare? No, non abbiamo le traveggole. In California, meta privilegiata per quanto riguarda lo sport in questione, le lezioni, della durata di 2 ore e trenta, aperte a tutte le età, comprendono, oltre al noleggio di una tavola, l’ausilio – udite udite – di una capra. Surf Goat Day e abbiamo detto tutto.

O meglio, le origini di questo racconto vanno rintracciate tempo addietro. Bisogna voltarsi di 10 anni e risalire al 2011, quando il surfista Dana McGregor decise di procurarsi un esemplare di mammifero di cui sopra, per liberarsi dell’erbaccia che infestava il cortile di casa (la cosiddetta quercia velenosa, sconsigliata da toccare con la mani, ma che le capre divorano senza problemi). Ciò di cui Dana non era la corrente è che Goatee – questo il nome scelto per l’animale – era paragonabile, nei comportamenti, ad un cane e che, come tale, avrebbe preso a seguire il proprio padrone ovunque. Persino in spiaggia.

Gira che ti rigira… l’illuminazione. E quel che all’inizio poteva sembrare una follia, presto si rivelò una fruttuosa intuizione. La capra, oltre che ‘portata’, era priva di timore e rimaneva, tra le onde, perfettamente in equilibrio.

E’ bastato poco perché, nella cittadina marittima di Pismo Beach, nella Contea di San Luis Obispo, ci si potesse prenotare per una lezione, che fosse compresa non solo del tempo da trascorrere in acqua con Pismo e Grover (eredi legittimi della buon anima defunta), ma che, in loro compagnia, si venisse coinvolti in una serie di attività ‘altre’, comprese di passeggiate tra i sentieri naturali e mungitura, per mettersi nelle condizioni di sorseggiare un bel bicchiere di latte caprino.

Una storia – non come tante – da cui è già scaturito un libro e che, assai probabilmente, verrà tradotta al cinema e un esempio di come la vita continui ad rivelarsi un paradosso, in cui tutto è possibile, financo l’assurdo. Che, talvolta, semplicemente, basta crederci.

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