Pizza, quante ne sai e quante me ne sai raccontare…
Giornata Mondiale della Pizza: come scordarselo, il 17 gennaio, per un cibo che è parte integrante della tradizione nostrana. Alla Regina – la classica per eccellenza – hanno fatto seguito tante altre, dalle mille interpretazioni e gusti, ma unite da un fil rouge che le accomuna: sono tutte buonissime!
Dunque, andiamo a curiosare cosa si nasconde dietro la preparazione della Pizza perfetta che, magari, ci viene la voglia di metterci alla prova anche noi. Anche oggi, nel cuore di un luglio assolato in cui non ci manca, di certo, l’audacia di sperimentare…
Punto di partenza: puntiamo esclusivamente ad ingredienti di prima qualità. Pomodori pelati, mozzarella, origano o basilico e un filo d’olio extravergine d’oliva. Non serve altro, per un risultato da leccarsi i baffi.
La farina? Quella di grano tenero è l’ideale, poiché ricca di glutine. Ottima, anche quella di manitoba. Siete alla ricerca di originalità? Allora, per un accento ‘rustico’, mescolate 2/3 di farina di grano con 1/3 di farina di farro. In quanto al lievito, acquistatelo secco oppure di birra, in cubetti. In questo caso, scioglietelo in un bicchiere colmo di acqua tiepida o latte tiepido, prima di incorporarlo al resto del composto. Per l’impasto, prendete appunti: farina manitoba, lievito secco, olio extravergine di oliva, un po’ di zucchero, sale e acqua.
Il sugo di pomodoro o, meglio ancora, i pelati, rappresentano la base ‘certa’ da cui partire. Una sorta di tappeto d’appoggio su cui, in seguito, creare. Ridurre in una casseruola, in modo da restringere la salsa. Salate, poi lasciate raffreddare, prima di stendere sulla pasta.
Se avete intenzione, nella vostra preparazione, di adoperare la mozzarella, assicuratevi che sia ben scolata, magari inserita in uno scolapasta e con un peso sopra. In tal maniera, al momento della farcitura. risulterà ben asciutta.
Pizza gluten free? Perché no, A d’uopo, potrete usare la farina apposita, miscelata con un certo quantitativo di grano saraceno o, in alternativa, quella di mais.
E’ tutto un esercizio di mani. Il momento della lavorazione della pasta deve durare circa 5 minuti, se utilizzate una planetaria. Altrimenti, se lo fate a mano, dovrà protrarsi sino ai 10. Se ne possedete una, potreste anche servirvi della macchina per fare il pane.
Timo, rosmarino, paprika, peperoncino. In cucina, sono le spezie che fanno la differenza. Sempre.
E l’olio? Che sia extravergine d’oliva, 4 cucchiai, per 500 gr di farina.
Fondamentale è, anche, il momento della lievitazione. Dopo aver formato la ‘palla’ lasciatela riposare, coperta da un canovaccio e in un luogo asciutto, in modo da consentire al lievito di fare il suo. Dopo un’ora e mezza – o due – la pasta sarà raddoppiata di volume.
Fate cuocere la vostra pizza per circa 20 minuti, in forno caldo a 240°, se avete un forno statico; per 15 minuti, a 210° se, invece, è ventilato.
Stufi della ‘solita’ mozzarella? C’è chi sceglie, in sostituzione, la toma; chi formaggi a pasta semi-molle; chi, ancora, la provola, al naturale o affumicata. Non mettete freni alla fantasia. E, poi, l’astuzia è che fonda. Coprite, a tal proposito, la pizza con 1/3 della vostra scelta, prima della cottura e aggiungete il restante, solo 5 minuti prima di sfornare.
Surgelare la pizza ‘si può’, una volta che si sia raffreddata. Per recuperarla, riscaldatela nel forno, statico o ventilato, e non, possibilmente, nel microonde.
Ed è lecito, pure, servirsi di verdure surgelate, avendo l’accortezza di sbollentarle e ripassarle, magari, prima di inserirle sulla pizza, in padella, con uno spicchio d’aglio o quel tanto che basta di cipolla.
E se fosse un calzone? Farcite la metà della pasta, lasciando 2 centimetri buoni di bordo. Ripiegatela su se stessa. Quindi, schiacciate lungo il perimetro con i rebbi di una forchetta, per sigillarlo come si deve.
Siete amanti delle versioni dolci? Provatela con la nutella. Basta spalmare la crema e farla cuocere in forno, per 15 minuti. Decorando, secondo l’ispirazione del momento.
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