Quanti pregi, le carote…

Quanti pregi, le carote…

Fanno parte della famiglia delle Ombrellifere che, già solo a pensarci, desta un certo senso di ilarità e suscita buon umore. Coacervo di sostanze nutritive benefiche per il nostro organismo, le carote sono radici, dall’apporto calorico moderato: 100 grammi di prodotto contengono appena 41 kcal. Ideali, perciò, per chi sta seguendo una dieta o per i regimi alimentari ‘obbligati’, come quelli, ad esempio, degli sportivi.

Cariche di fibre e povere di grassi, possono considerarsi un’esaustiva fonte di antiossidanti, come la vitamina C, i polifenoli e il betacarotene, utili a contrastare i radicali liberi.

Comprendono anche vitamina A, vitamina B6 e vitamina K, e sono un’ottima fonte di potassio, fosforo e magnesio. Inoltre, hanno un indice glicemico basso, che le rende adatte anche ai soggetti diabetici o insulino-dipendenti.

Un vero e proprio Elisir di lunga vita, insomma. Betacarotene e carotenoidi prevengono l’invecchiamento cellulare e i tumori, contrastano l’azione dei radicali liberi e proteggono il sistema cardiocircolatorio. E, pensate, sono anche ottimi cicatrizzanti, per via delle proprietà antisettiche, utili contro ulcere e infiammazioni. Inoltre, aiutano a purificare fegato e reni, contribuendo ad eliminare tossine e scorie, grazie all’elevata presenza, anche, di sali minerali.

C’è ci le descrive – ed è rinomato – come alleate della vista, in grado di proteggere gli occhi dalle patologie che colpiscono la retina, come la cataratta, migliorando addirittura la vista notturna.

Le radici svolgono anche un’azione diuretica, facilitando la depurazione dell’organismo, in caso di intossicazioni alimentari; mentre l’elevata quantità di fibre favorisce il senso di sazietà.

Che dire, poi, in merito all’azione fotoprotettiva? Guerriere, nella lotta contro i raggi UV, apportano – pure – idratazione all’epidermide, favorendo l’elasticità cutanea, riparando i tessuti e rallentando l’invecchiamento.

Riguardo ad eventuali effetti collaterali, qualora vengano consumate in quantità eccessive (oltre i 500 gr al giorno), si parla poco. Tuttavia, è possibile andare incontro ad un eventuale carotenosi, vale a dire un assorbimento di betacarotene, tale da far colorare la pelle di un tono giallastro.

Risotto con crema di carote, tartare di mazzancolle e San Daniele croccante

Un risotto privo di soffritti, delicato e dal profumo di mare, interpretato con mazzancolle ancora vive pescate dall’Adriatico, crema di carote e riso, cotto con il fumetto dei crostacei. Infine, alcuni suggerimenti per un risotto a regola d’arte. Ecco, quanto vi offre la seguente ricetta…

INGREDIENTI:

  • 320 gr di riso Carnaroli
  • 8 mazzancolle freschissime e abbattute
  • q.b di olio evo
  • q.b di pepe
  • 4 fette di prosciutto San Daniele
  • q.b di burro
  • buccia di limone non trattata

Per il fumetto:

  • teste e carapaci
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 1 litro di acqua

Per la crema di carote:

  • 3 carote
  • 1 piccola patata
  • mezza cipolla rossa
  • 1 rametto di rosmarino
  • qualche goccia di Tabasco


PREPARAZIONE:

Pulite le mazzancolle, eliminando la testa e il carapace (che adopererete, invece, per ottenere il fumetto). Togliete anche il budellino e tagliuzzate al coltello, grossolanamente, ricavando una tartare. Condite con sale, olio, pepe.

Per il fumetto, ponete, in un tegame caldo, 2 giri d’olio, le teste (senza occhi) e i carapaci delle mazzancolle. Tostate a fiamma vivace e, se preferite, sfumate con un sorso di brandy. Unite – quindi – la carota, il sedano e la cipolla, tagliate grossolanamente. Insaporite e aggiungete 1 litro d’acqua e il sale. Fate cuocere, per circa 1 ora. Filtrate.

Tritate le fette di San Daniele e in un padellino caldo e tostatele lentamente, senza bruciarle.

Per la crema: pelate le carote, tagliatele a rondelle sottili, affinché cuociano più in fretta e fatele andare, per circa 10 minuti, in acqua bollente salata. Di seguito, trasferitele in acqua fredda e ghiaccio, per fermare il colore.

Intanto, in una padella, mettete un giro d’olio, la patata tagliata a fette sottili, la cipolla tagliata sottile e un rametto di rosmarino. Salate, fate insaporire, aggiungete mezza tazza di acqua o fumetto, coprite e fate cuocere, finché il tubero non risulti morbido. Lasciate che raffreddi, eliminate il rosmarino e frullate insieme alle carote, aggiungendo poche gocce di tabasco e olio, a filo. Aggiustate di sale.

In un tegame caldo (meglio se di acciaio o alluminio) inserite il riso, senza aggiunta di grassi e fatelo tostare, a fiamma bassa. Rimestate delicatamente, per non rompere il chicco e tastate con le dita, fin quando il chicco non risulti abbastanza caldo (50°/60°).

Date il via, dunque, alla cottura del riso, versando un mestolo di fumetto bollente e proseguite, assicurandovi che rimanga coperto fino alla superficie, per mezzo del liquido. Mescolate, poco e sempre con cura. A 5 minuti dalla fine, aggiungete la crema. Mescolate bene e proseguite.

A circa 16 minuti, quando vi sembra che abbia raggiunto una giusto grado di cremosità, togliete dal fuoco e fate riposare 30 secondi, prima di mantecare. Aggiungete la noce di burro, la scorza del limone grattugiata e mantecate. Aggiungere anche un altro po’ di fumetto, rimestando delicatamente. Poi impiattate. Partite dal riso. A seguire, la tartare e il San Daniele, croccante.

TRE BREVI CONSIGLI:

Il burro che si aggiunge in fase di mantecatura, è preferibile conservarlo, anticipatamente, in freezer, per circa mezz’ora. Lo shock termico contribuirà ad aumentare la cremosità del risotto

Nel momento in cui pressate la scorza del limone, operate con estrema delicatezza

Qualora decidiate di aggiungere un goccio di aceto, al termine della preparazione, il risotto risulterà più digeribile e profumato

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