Aerotaxi VoloCity in arrivo… prossimamente

Aerotaxi VoloCity in arrivo… prossimamente

Presenteremo il nostro aerotaxi VoloCity all’aeroporto di Roma, dal 27 al 30 ottobre, insieme ai funzionari del Governo e poi in centro città, dal 2 al 5 novembre“. Una prima volta mica da ridere, dal momento che si tratta di un drone, in grado di trasportare persone.

Certo, per vederlo sollevarsi in volo bisognerà attendere il 2024 ma, intanto, è lo stesso Christian Bauer, Direttore Commerciale della tedesca Volocopter, a preannunciare l’arrivo del prototipo. Assai di più di un’esposizione, come già appurato, durante i test di volo effettuati sia a Singapore, sia presso l’aeroporto di Helsinki.

ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA

L’Italia si gioca, dunque, con la Francia, sua diretta rivale, la possibilità di inaugurare, in Europa, non solo la facoltà di rendersi portavoce di una più moderna mobilità aerea urbana ma, parimenti, assumersi il carico di un mercato continentale, che arriverà a toccare quota 4,5 miliardi di dollari, entro il 2030

Si viaggerà – per capirci – a bordo di un due posti, con sopra diciotto rotori: alimentato da nove batterie al litio, quest’ultimo si alzerà in cielo in verticale e sarà guidato – in un primo momento – da un pilota. In seguito, da remoto. Proprio come su un taxi, una volta impostata la destinazione, ci si sposterà da una parte all’altra della città, senza soste intermedie, ad una velocità, fino a 110 km/h. Decollo e atterraggio saranno ad appannaggio di piccoli spazi urbani, dedicati.

Il primo volo, lo si accennava, è atteso nel 2024, in linea con la realizzazione del vertiporto di Fiumicino ma, pure, in concomitanza con le Olimpiadi di Parigi. Di qui, spiegata la competizione fra la Nazione Francese e l’Italia. Una partita, che si gioca sia sul fronte economico-finanziario, sia a livello strettamente operativo e che vede in ballo nomi importanti.

UN PROGETTO FUTURISTICO MA DAL SAPORE AUTENTICO

Va aggiunto che, per quel che concerne la regolamentazione dei voli, l’onere se lo sono preso, rispettivamente, Easa, Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea e Adr. Ne emerge un disegno, per lo più, già configurato, almeno per quel che riguarda le prime attività commerciali. Se non fosse che rimarrà comunque necessario coordinarsi con gli altri Paesi e con i rimanenti sistemi di volo. Poi, c’è il mercato. Secondo il ranking dell’Easa, Roma è la terza metropoli europea, per capacità di sviluppo, in questo senso.

Stando ai numeri, si parla della creazione, a supporto dell’idea, di 90mila posti di lavoro. Un risparmio medio di tempo, pari a 15-40 minuti, su un trasferimento città-aeroporto, anche per il trasporto di materiale sanitario tra due ospedali (-73%). Senza considerare la componente ambientale, dato che i droni che trasporteranno persone azzereranno le emissioni.

Una prospettiva a lungo raggio, vero, ma votata alla realizzazione, per la serie di investimenti che comporta e per le aspettative, altissime, a seguire. Di fatto, gli animi si dicono positivi. Quel che resta, in concreto, sono i test dei prossimi giorni. Accadimenti, sintomatici della volontà, pervicace e costante, di guardare al futuro con serietà, almeno per quanto riguarda il settore in considerazione.

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