Muffuletta Siciliana: questa me la devi proprio spiegare

Muffuletta Siciliana: questa me la devi proprio spiegare

Acqua e farina. Cos’altro desiderare per… conquistare il mondo? Tutto sta nel codificarne la ricetta e gli ingredienti con cui condire l’impasto, semplicissimo. E, per chi la conosce secondo la comune denominazione, vale a dire Muffuletta Siciliana, c’è anche chi, la preparazione in questione, ama appellarla con altri epiteti, pur sempre similari. Muffulettu, Muffuliettu o Muffoletta – se ne contano, in totale, nove varianti – a significare un panino rotondo, dalla consistenza spugnosa. Può includere semi di finocchio o semi di sesamo, ma può anche essere privo di entrambi, secondo i gusti personali.

Si mangia così com’è, anche se, generalmente, viene servita calda, tagliata a metà e condita con olio extravergine d’oliva, sale, pepe, pomodoro e formaggio o – magari – sarde salate. E, stando al famoso principio: ‘provincia che vai, muffulettu che trovi‘, a Licata vige l’abbinamento, ad esempio – con il tonno sott’olio. Con la ricotta, poi, si racconta sia una vera delizia.

Tradizionalmente preparata in occasione del Giorno dei Morti, ma anche a San Martino, per la Festa dell’Immacolata o per il Corpus Domini, si tratta, come si potrà facilmente desumere, di un desinare, strettamente intrecciato ai dettami della fede, data la fortissima ‘valenza sacrale’.

In quanto all’origine, si narra che sia stata portata in Sicilia dalle truppe di Federico II di Svevia, circa ottocento anni fa. Le focaccine di pane azzimo o muffin, secondo la lingua sassone, richiedevano, per venir meglio conservate durante le campagne militari, cumino dei prati o falso anice.

Una seconda ipotesi collega la nascita del prodotto, invece, alla cultura francese. Il nome deriverebbe da mouflette – molle – in riferimento al grado di sofficità. Tuttavia, pare che la vera notorietà sia assurta, più in là, negli Stati Uniti. Intorno al 1906, Salvatore Lupo, proprietario della Central Grocery Co. di New Orleans – meta, allora, di numerosi emigranti provenienti dalla Sicilia – inventò quella che, in seguito, ricavò il proprio lustro come Muffuletta sandwich. E la pietanza venne talmente apprezzata, da rendersi simbolo della città Americana.

Ancora oggi il piatto si produce e, tuttora, quello della Central Grocery Co. spicca, tra i più richiesti.

LA RICETTA

Ingredienti:

  • 400 gr di farina 00 o Manitoba
  • 500 gr di farina di semola rimacinata
  • 40 gr di lievito di birra
  • 1 cucchiaio di miele (meglio se millefiori)
  • 10 grammi di malto per panificazione
  • 500 ml di acqua
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine d’oliva
  • 20 gr di sale
  • Semi di sesamo

Procedimento:

In primo luogo, sciogliete il lievito in metà dell’acqua tiepida, attivandolo con il miele e il malto. Nell’altra metà dell’acqua versate l’olio e unite le due farine, setacciate. Impastate. Quindi, unite il lievito.

Ne risulterà un impasto, liscio ed elastico. Aggiungete il sale, sciolto in pochissima acqua tiepida, soltanto all’ultimo. Mettete, a seguire, l’impasto in una ciotola, che avrete prima unto leggermente con l’olio. Coprite con un canovaccio asciutto e pulito e fate riposare, per un paio d’ore.

Trascorso questo tempo, dividete l’impasto in porzioni da circa 100 grammi. Create le pagnottelle e fatele lievitare, su teglie rivestite di carta da forno poco unta. Coprite e lasciate riposare, per un altro paio d’ore.

Superata anche la seconda lievitazione, spennellate con acqua e coprite con i semini di sesamo. Pressate un po’ con le dita, affinché aderiscano come si deve.

Cuocete nel forno già caldo a 280°, per circa 20 minuti. Sfornate, tagliate e condite a piacere.

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