Quarantena e Cts: come si combatte Omicron, tra auto-sorveglianza, controlli ed ennesime manovre arresta Virus
Dunque, ad un passo dal 2022, tra le fila del Governo si discute, alacremente. E non solo per arginare i numeri – insidiosissimi – di un contagio che di arrendersi proprio non vuol saperne, ma anche e soprattutto per evitare di fermare una Nazione che, pure se ancora in difficoltà, non intende rinunciare ai dati di una ripresa che, timidamente, inizia a fare capolino.
Convocato, quindi, il Vertice tra gli esperti, al pari della Cabina di regia, vediamo dove e come ci muoveremo, per legge, nei giorni a venire. O, almeno, quel che si ipotizza…
Scuola, ipotesi rinvio dei rientri
Tra i Governatori c’è, ad esempio, chi spinge per un prolungamento delle vacanze natalizie, onde evitare che il rientro a scuola si trasformi in un fattore di ulteriore accelerazione del contagio. Tuttavia, sul punto, poco disponibile e compromessi pare essere il Ministro dell’Istruzione, Bianchi, rimanendo ancorato all’idea di un rientro in presenza in data 10 gennaio, tranne che per quegli Istituti in cui si rilevi un numero alto di contagi. Piuttosto che ricorrere alle lezioni in dad, si pensa a chiusure mirate.
Capodanno: il Viminale propone Controlli rafforzati
L’invito, chiamiamolo pure così, da parte del Viminale, è poi a svolgere controlli intensificati per Capodanno, in verifica del rispetto delle ultime disposizioni anti-Covid. Compreso, tra questi, il il divieto di feste nei locali e all’aperto, per paura di assembramenti, e l’obbligo di mascherina. Questo, si specifica, deve avvenire in particolare, nelle zone centrali delle città e in quelle, per dirla così, più frequentate.
Misure di controllo, rivedute e corrette
Si parla, pure, di riduzione della quarantena, con il passaggio, semmai, all’auto-sorveglianza. Ma anche di un’ulteriore riflessione riguardo all’obbligo vaccinale sul luogo di lavoro, sia nel settore pubblico sia nel privato, con nuove restrizioni per i non vaccinati. Con 2,5 milioni di persone già finite in isolamento e il sistema di tracciamento ormai al collasso per mancanza di tamponi, del resto, il Consiglio dei Ministri è chiamato per l’ennesima volta a deliberare.
Inoltre, è ormai evidente che i tamponi rapidi, in special modo quelli fai-da-te, hanno un livello di attendibilità troppo basso, per poter svolgere la loro funzione di prevenzione.
Le Regioni chiedono che si reputi esentato chi ha eseguito il booster o chi ha fatto due dosi, da meno di 4 mesi, ma anche di prevedere lo stop all’isolamento di un positivo, dopo 10 giorni, anche senza un tampone. Ma è tutto da vedersi, compresa l’esigenza, portata sul tavolo delle discussioni, di un prezzo calmierato per le mascherine Ffp2.
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