Burnout: scopriamo un po’ più a fondo di cosa si tratta

Burnout: scopriamo un po’ più a fondo di cosa si tratta

Il lavoro nobilita l’uomo‘. E, fin qui, tutti d’accordo. Tuttavia, siamo ugualmente coscienti che talvolta, anche, lo logora. Certo, riveste, nelle mostre esistenze, una funzione primaria: fornisce le risorse per far fronte ai bisogni e, anche dal punto di vista sociale, è fondamentale. Contribuisce a farci sentire parte attiva della comunità, consente di identificarci con ciò che facciamo e sentirci appagati.

Tante belle cose, insomma che, tuttavia, il più delle volte, sono inficiate da una realtà, decisamente più pesante. Vuoi la precarietà, che costringe ad accettare qualsiasi tipo di occupazione, a qualsiasi condizione contrattuale ed economica. Vuoi la necessità, per sopravvivere, di relegare nel cassetto sogni e bisogni. Di fatto, può capitare e spesso capita di trovarci in uno stato di burnoutstress, depressione, ansia legati proprio all’ambiente lavorativo.

Conosciuta anche come esaurimento nervoso da lavoro o da stress da lavoro correlato, quella che potremmo identificare come una sorta di nevrosi trova la sua origine, appunto, nell’ambiente in cui si opera e nella pressione imposta dal sistema. Siamo spinti, in pratica, alla ricerca continua di performance migliori e obiettivi ogni giorno più complessi da raggiungere.

QUANDO SI ESAURISCONO LE BATTERIE…

Si accede, dunque – stando agli esperti – alla persistenza di stanchezza e debolezza (fisica e mentale), difficoltà di concentrazione e incapacità a rilassarsi, a cui fanno seguito una serie di sintomi. Insonnia, nervosismo, incapacità di provare piacere e/o emozioni positive, dolori generali (mal di testa e disturbi gastrointestinali) manifestano, in sintesi, che qualcosa non va. 

Addirittura, per l’incidenza, nel 2019, il burnout è stato riconosciuto come sindrome e, come tale, è elencato nell’11esima revisione dell’International Classification of Disease (ICD), il testo di riferimento globale per tutte le patologie e le condizioni di salute.

LE CAUSE POSSONO ESSERE NUMEROSE

Che si tratti di un capo particolarmente esigente, mancanza di comunicazione, scarso sostegno da parte dei colleghi, oppure un ruolo non definito all’interno dell’azienda, o magari l’impossibilità di fare carriera o altro, poco importa. Il senso d’inadeguatezza potrebbe derivare, d’altro canto, da turni opprimenti e poco rispettosi della vita privata del lavoratore, condizioni faticose, ambienti con scarsa illuminazione, poco ricambio d’aria, mancanza di rispetto delle norme igieniche, etc. etc. etc.

Ebbene, l’elenco dei fattori contribuisce, in ogni caso, a far sì che si generi un disagio psicologico che – sottolinea chi dell’argomento ne mastica – assolutamente non deve essere sottovalutato.

Fai il TEST e verifica il tuo livello di Bornout!

LEGGI ANCHE: Magic Morning: l’antidoto allo stress, che ci rende più brutti

LEGGI ANCHE: Bonus psicologo: chi è dentro e chi è fuori