Cosa non si fa per un volo ‘a basso costo’…
Che ne dite di prenotare… quella tratta di volo? Eh sì che l’estate, oramai, si è fatta ben percepire con le sue temperature roventi e quell’afa che, solo, invoglia a fuggire lontano.
Ebbene, sappiate che – sia che siate attratti da mete esotiche, sia che i vostri pensieri si rivolgano ai Paesi scandinavi – il futuro, in termini di voli low cost, sta per subire una vera e propria rivoluzione. E non c’è da sorridere troppo… giacché l’ultima idea prevede – stando alla cronaca – posti a castello, progettati appositamente per le compagnie low budget.
La trovata, frutto del genio creativo del designer spagnolo Alejandro Núñez Vicente, è stata, di recente, presentata presso la fiera Aircraft Interiors Expo (Aix) di Amburgo, la più rinomata del settore, causando non poche perplessità tra quanti speravano di ripartire ‘a tutta birra’, dopo i due anni – praticamente – di fermo. Pandemia a parte, oltretutto, l’aggressione russa all’Ucraina e l’impennata del prezzo del carburante stanno zavorrando i decolli.
Dunque, occorre arrangiarsi e lo si fa, attraverso una formula a due piani in cui – è vero – si sta un po’ claustrofobici ma, almeno, si riescono a stendere le gambe. Si tratta, poi – va detto – di tratte aeree di media durata o piuttosto brevi; pertanto – ammettiamolo – il disagio è limitato e compensato dal risparmio.
L’autore di cotanta idea afferma di non avere raccolto critiche particolarmente negative, al riguardo e che, anzi, il progetto ha trovato un forte sostegno, incrementando – grazie al tipo di modello in questione – il numero dei viaggiatori.
Stando al creatore, la pensata è nata dall’esigenza di allungare le gambe, in fase di volo, diversamente dall’opzione alternativa, in piedi, non parimenti gettonata. E si garantisce, procedendo in tal maniera, anche maggiore spazio per il bagaglio a mano.
Un momento, abbiamo detto in piedi? Ebbene sì. La proposta, fragorosa, vanta la paternità di Micheal O’Leary. Fu proprio il patron di Ryanair – circa undici anni or sono – a suggerire di allestire parte del cabinato in tal senso, con buona pace di chi, magari, avrebbe dovuto spostarsi da Londra a Dublino, piuttosto che da Parigi a Berlino.
Grande entusiasmo iniziale, poi – ci permettiamo di aggiungere – un nulla di fatto. I ‘non seggiolini‘, al momento, non sono stati installati. E senza neppure sorridere troppo, concludiamo con un sospiro di sollievo…
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