Filumena: una, ‘tutte’, centomila…

Filumena: una, ‘tutte’, centomila…

Eduardo l’aveva scritta, nel lontano 1946, per la sua Titina. magistralmente interpretata e rivisitata, in innumerevoli occasioni (non ultima, la versione del 1964 firmata De Sica, che vede protagonista la storica accoppiata Loren/Mastroianni). Ora, a ripercorrere il mito di Filumena Marturano, ci pensano, per Rai 1, Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo, ormai – del resto – anche loro, ad un passo dalla consacrazione, vista l’enorme mole di lavoro – svolto con qualità – che li continua a riguardare.

La serie, prevede, in sintesi, una riscrittura dell’intramontabile classico eduardiano. Girata a Napoli – e dove, sennò – si appresta a fare la sua comparsa sugli schermi nel 2023.

Ieri è finita questa fantastica avventura! Una avventura fatta di enorme sacrificio, dedizione, passione e rispetto per questo straordinario testo che abbiamo affrontato. I precedenti sono illustri, talmente grandi da far tremare i polsi. (…) Noi ce l’abbiamo messa tutta. Non abbiamo risparmiato nulla, abbiamo dato tutto. Ho affrontato questa sfida con l’appoggio della migliore compagna, artista, collega, attrice, sorella, amica che potessi augurarmi: VANESSA SCALERA. E l’aiuto di un talentuoso regista che è FRANCESCO AMATO.

Premesse importanti, entusiastiche, nella presentazione di Gallo, grazie ad post, pubblicato su Instagram. E c’è da domandarsi perché un lavoro, tutto sommato, datato continui a riscuotere un così vasto successo di pubblico. Probabilmente per l’universalità del tema – pur se storicamente, egregiamente contestualizzato. Ancor di più, per come sono disegnati i personaggi. Magistralmente, ci verrebbe da sentenziare. Caratteri scolpiti, in cui ciascuno, di volta in volta, riesce a specchiarsi. Storia di tutti i tempi che, in maniera simile, si ripetere, con le variabili e le sfumature del caso, di abitazione in abitazione, tutt’ora e poco importa se Filumena è un’ex prostituta. E’, in fondo e ancora di più, una donna, che pretende di venire risarcita del suo; che cerca amore, come tutti e mira ad una famiglia riunita.

Dal canto suo, Don Domenico veste, al meglio, le sembianze di un uomo che non ha mai avuto la necessità di chiedere; che non ha bisogno, poiché è padrone, già, di tutto. E poi, c’è il mondo intorno, fatto di gente fidata, semplice; composta di gesti piccoli; farcita persino di ingenuità e di tanta, tanta saggezza… e talento, quello del genio di Eduardo, ripercorribile, sempre. Mai stancante.

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