… che mi emozioni…

… che mi emozioni…

Deve essere, questo, l’anno degli addii, almeno per me. In pochi mesi se ne sono andate alcune tra le persone più care di sempre. Quelle a cui ero più strettamente legata. Quelle, pure, che, in qualche modo, mi hanno resa adulta, magari – semplicemente – tenendomi compagnia.

Così è per Angela Lansbury. Per una bambina cresciuta da sola, in mezzo ai libri, in perenne attesa dei genitori, immaginate quale accattivante panacea potesse rappresentare la presenza, in casa, sia pur mediata, di una figura costante, immancabile, puntuale Arguta, sorridente, benevola, solerte a farsi viva ad una certa ora e sempre quella, tra le mura di casa.

Così mi ha tenuto la mano, la nostra, per anni. Liberi di non crederci, ma abbiamo condiviso, insieme, probabilmente, i miei momenti peggiori, post adolescenza. Mi ha rallegrata; mi ha coccolata, ha stimolato il mio intelletto. Tutto, senza chiedere niente in cambio, se non che continuassi a seguirla ed l’ho fatto, nel tempo, rivedendo gli stessi episodi fino allo sfinimento eppure – merito suo – sempre interessata, costantemente coinvolta, come fosse un primo incontro.

Cosa c’è di più prezioso di quel che ti nutre il cervello? Ecco, così è stato.

Adesso, a 96 anni, mi dice ciao e non lo dice solo a me, ma a tutta quella miriade di telespettatori incollati al video che, anche, banalmente, hanno imparato a riconoscerne la voce, mentre svolgevano le faccende di casa.

Che, poi, alla lunga, si è reso persino complicato distinguere Lei dal suo ruolo. Jessica Fletcher ha finito per catturarne le sembianze, per impossessarsene, benevolmente, sia chiaro e noi – alcuni di noi – per innamorarsene perdutamente.

Dunque, nata a Londra, nel Regent’s Park, il 16 ottobre 1925, figlia dell’attrice irlandese Moyna MacGill, è stata, per chi ha voluto conoscerla, soprattutto La signora in giallo. 12 stagioni di intrattenimento, sulla CBS, che l’hanno decretata un’icona. Tant’è, da raccontare, al suo riguardo, c’è molto di più.

Siete anche solo un po’ curiosi? Sentite, allora…

  • In occasione dei 70 anni di carriera, nel 2014, ricevette il titolo di Dame, conferito dalla Regina per il suo lavoro di attrice di teatro e le opere benefiche. Proprio il teatro è stata, da giovane, la sua passione d’esordio.
  • Il debutto, arrivò, tuttavia, grazie al Cinema, a soli 19 anni. Angoscia, era il titolo del film, dove recitava accanto ad un’altrettanto giovane Ingrid Bergman. Un preambolo con i fiocchi, dal momento che l’interpretazione le valse la prima delle tre nomination all’ Oscar come miglior attrice non protagonista. Le altre due arrivarono più in là, nel 1946 per Il ritratto di Dorian Gray e, nel 1963, con Va’ e uccidi.
  • L’agognata statuetta giunse anche quella, nel 2014, a coronamento di una straordinaria carriera che l’Academy Award volle celebrare. Al suo fianco, 6 Golden Globe – a fronte di 15 candidature – un Premio BAFTA, un Screen Actors Guild, due stelle sulla Hollywood Walk of Fame e 18 nomination agli Emmy, oltre ad altri svariati premi.
  • Le pellicole, al suo seguito, sono numerose. Un curriculum di tutto rispetto, che vede titoli come La lunga estate calda, Assassinio allo specchio, Assassinio sul Nilo. Un sodalizio, quello con i gialli di Agatha Christie che, con lo scoccare dell’orologio, ha finito per rivelarsi premonitore.
  • Era il 30 settembre 1984 quando, sulla CBS, andò in onda, per la prima volta, La signora in giallo. Chi ha ucciso Sherlock Holmes? (titolo originale: The murder of Sherlock Holmes). Episodio pilota – numero 1 della prima stagione – che tracciò la svolta per l’attrice.  
  • L’ultimo breve cameo la vede, interprete di se stessa, protagonista di un film targato Netflix: Glass onion: a knives out mystery. In streaming, a partire dal 23 dicembre.
  • Una leggenda assoluta“, la definisce chi l’ha conosciuta; un’amica vivace e gentile, sorta di zia della porta accanto dallo spirito sagace, per chi l’ha amata attraverso il suo lavoro.

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