Hollywoodlandia riapre… al sesso

Hollywoodlandia riapre… al sesso

Casta e pura, proprio come recitava un celebre film di Samperi. Allora, in un lontano e neppure troppo 1981, era una conturbante Laura Antonelli e far perdere la testa, più o meno, a tutti, guadagnandone, nel grado di consapevolezza. Riscattandosi, per via proprio di questa scoperta sessualità, e incamminandosi sulla via dell’indipendenza.

Ebbene, il concetto di castità pare aver imboccato il viale del tramonto anche ad Hollywood.

Di recente, il New York Times scrive (e sottoscrive): è tornato l’erotismo. Insomma, Sex is back, merito di film come Challengers (2024), di Luca Guadagnino. Protagonista, tra gli altri, Zendaya. Memore di altre scene che hanno inevitabilmente stuzzicato e accompagnato le fantasie della nostra adolescenza, anche la giovane attrice – che interpreta il ruolo di Tashi Duncan, una promessa del tennis – si trova alle prese -cinematograficamente parlando, si intende – con un ménage à trois. Sequenze, che si arricchiscono di altro sesso, praticato sul cofano di un’auto, sul sedile posteriore, nella stanza di un dormitorio, in una sauna…

Sembra proprio che il pendolo abbia riportato indietro i registi ad esplorare le relazioni adulte e la sessualità, nei loro progetti“. Il commento arriva direttamente da chi, il film, lo ha curato nella Produzione. Un passato, secondo l’assunto di Amy Pascal, che fa capo a titoli come Brivido caldoBasic instinct9 settimane e mezzo, Attrazione fataleEyes wide shut e altri simili, per argomento. Lunga sfilza, in cui imperava – appunto – la dimensione dell’eros, condito con qualcosa d’altro, magari, che non si sa mai.

Poi, girato l’angolo degli ’80 e dei ’90, l’inversione di tendenza. Gli anni 2000 hanno visto primeggiare l’animazione e quanto potesse essere considerato ‘adatto ai minori’. Generi mainstream; nella capacità, pure, di soggiacere e rispondere alle regole del merchandising, incrementandone i profitti e venire esportati financo in Oriente, dove la censura è tuttora imperante.

Nel 2019, il Washington Post scriveva che il sesso era praticamente scomparso dal cinema pop; mentre, stando alla rivista Playboy, solo l’1,2% della pellicole uscite tra il 2010 e 2020 si vestiva di contenuti espressamente hot. Il livello più basso, dagli anni 60.

L’ora della rivincita è forse giunta? Domanda lecita, se ci si sofferma, anche solo per qualche istante, a riflettere sulla scena della vasca da bagno in Saltburn, dove Oliver (Barry Keoghan) beve l’acqua in cui Felix (Jacob Elordi) si è appena fatto il bagno e si è masturbato. In Poor thingsEmma Stone è sessualmente insaziabile, in un bordello di Parigi.

Disinibite, a ben pensarci, persino alcune commedie, poco adatte – secondo gli schemi precedenti – ad un pubblico di minori. Così, si passa da Tutti tranne te a Fidanzata in affitto in cui, tra gaffes, malintesi e sotterfugi, ci si diverte, si ride e un po’… si dichiara guerra alla virtù.

LEGGI ANCHE: Sex… and The Stars

LEGGI ANCHE: Red Lights su Hollywood