E’ una lumaca? Niente affatto: questo è un pesce
Nuotava, a ben – 8336 metri, vale a dire la maggior profondità finora mai registrata, per un pesce. Notizia, questa, diffusa dalle principali fonti d’informazione, che vede a protagonisti gli scienziati dell’Università dell’Australia occidentale e la loro più recente scoperta.
Sono riusciti, i nostri eroi – è il caso di dirlo – a riprendere un pesce lumaca del genere Pseudoliparis, dopo averlo intercettato, a sud del Giappone. La precedente osservazione era, invece, avvenuta, presso la Fossa delle Marianne, anch’essa nel pieno dell’oscurità, a – 8178 metri.
Un presenza, stando agli esperti, dovuta al fatto che lo Izu-Ogasawara presenta acque leggermente più calde, tali da permettere, evidentemente, di battere lo scorso record.
Il corpo gelatinoso della specie in esame aiuta – evidentemente – gli esemplari che ne fanno parte a vivere in specifiche e disagevoli condizioni ambientali. C’è, ad esempio, chi si adatta alle gelide acque dell’Artico e dell’Antartide. Non solo. Ad avvantaggiare ulteriormente gli animali, l’assenza della vescica natatoria, un organo pieno di gas, predisposto a controllare la galleggiabilità.
Le particolari riprese sono avvenute, grazie all’utilizzo di un sistema di telecamere collegato a un telaio. Per mezzo, poi, di un’esca aggiunta ad hoc è stato possibile attirare l’attenzione della ‘preda’.
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